Stop alle auto sul Lungosenna. Parigi “riconquista” il suo fiume
I progetti sono due e dovrebbero costare 40 milioni. Sulla riva destra, una parte della strada di scorrimento sarà largamente modificata per rallentare la velocità delle auto e permettere una coabitazione con i pedoni. Sulla riva sinistra, invece, ci sarà una vera rivoluzione: più di due chilometri della strada di scorrimento, tra il museo d’Orsay e il ponte dell’Alma, saranno chiusi al traffico e restituiti ai parigini. Giardini, piste ciclabili, bar, ristoranti, attrazioni, chiatte e battelli ormeggiati per accogliere molteplici attività - da La Repubblica del 09.08.2012
09 August, 2012
Giampiero Martinotti
Riconquistare le rive della Senna e ridurre ancora il traffico automobilistico: il sindaco socialista Bertrand Delanoë riuscirà a realizzare il suo vecchio sogno prima di lasciare, fra meno di due anni, l’Hotel de Ville. Bloccato dal governo di centrodestra, il progetto per rendere ai pedoni una parte del lungofiume è stato rilanciato grazie all’arrivo della sinistra al potere. I lavori sono già cominciati e dovrebbero essere completati in primavera. L’obiettivo è di fare quel che è già stato fatto a Bordeaux e Lione: ridare al fiume il suo ruolo di cuore della città, di centro dedicato alla vita e allo svago e non alla circolazione.
Parigi è nata sull’Île de la Cité e si è sviluppata attorno al porto sulla riva destra. La vita privata e pubblica si è costruita attorno al fiume: lo testimoniano il Louvre, il palazzo di giustizia, la cattedrale, il municipio. Iscritto dall’Unesco nel patrimonio mondiale dell’umanità, il Lungosenna è stato relativamente preservato, ma i più vecchi, che ricordano la Parigi di fine anni ‘50-primi anni ‘60, lamentano ancora l’invasione delle auto. Quando la modernizzazione era all’ordine del giorno, Georges Pompidou, primo ministro di de Gaulle tra il 1962 e il 1968, si era dato un obiettivo: «Adattare Parigi all’automobile ». Tra i suoi progetti realizzati, uno è oggi nel mirino del sindaco: la trasformazione dei Lungosenna in strada di scorrimento.
All’epoca fu una rivoluzione: le berges, cioè i Lungosenna a filo d’acqua, furono trasformati
in mini-autostrade urbane. Oggi, è un’eresia. Da undici anni, una parte di quelle strade è chiusa in luglio-agosto per accogliere la spiaggia artificiale, ma fra qualche mese il cambiamento sarà radicale.
I progetti sono due e dovrebbero costare 40 milioni. Sulla riva destra, una parte della strada di scorrimento sarà largamente modificata per rallentare la velocità delle auto e permettere una coabitazione con i pedoni. Sulla riva sinistra, invece, ci sarà una vera rivoluzione: più di due chilometri della strada di scorrimento, tra il museo d’Orsay e il ponte dell’Alma, saranno chiusi al traffico e restituiti ai parigini. Giardini, piste ciclabili, bar, ristoranti, attrazioni, chiatte e battelli ormeggiati per accogliere molteplici attività: almeno in teoria, sarà un po’ come la nascita di un nuovo quartiere, sia pur senza abitazioni e destinato solo allo svago.
Un tentativo da seguire e, chissà, da imitare. Troppo spesso, i fiumi dei grandi centri urbani sono diventati il ricettacolo di tutti i malanni urbani, i luoghi da cui tutti fuggiamo malgrado siano il teatro su cui si affacciano i gioielli architettonici delle città europee: troppe auto, troppo rumore, troppo
inquinamento. Il progetto piace ai parigini e la cosa non sorprende: più della metà degli abitanti non ha una macchina.
Gli automobilisti, invece, già cominciano a protestare: chi non può fare a meno dell’auto già pensa ai futuri imbottigliamenti. Vecchio problema e vecchio conflitto di interessi fra chi vive in centro, e può sfruttare i trasporti pubblici, e chi invece abita in periferia. Un conflitto riacceso dall’imminente inizio dei lavori sulla Senna, destinati forse a diventare il simbolo del primo sindaco socialista della capitale.