Inquinamento luminoso, nuove norme in Trentino Alto Adige
Varate nuove direttive in materia di impianti di illuminazione pubblica che puntano al contrasto dell'inquinamento luminoso e alla riduzione dei consumi energetici. Le norme dovranno essere adottate non solo dai Comuni, ma da tutti i titolari di sistemi di illuminazione con almeno 50 punti luce
27 August, 2012
In Trentino Alto Adige sono entrati in vigore nuove misure di contenimento dell'inquinamento luminoso, finalizzate anche al risparmio energetico nel settore dell'illuminazione pubblica. Secondo quanto riferisce l'Ansa, l'assessore provinciale ai lavori pubblici e al patrimonio, Florian Mussner, ha inviato a tutti i sindaci altoatesini una circolare che illustra gli aspetti più significativi della nuova regolamentazione.
Sono state introdotte, in particolare, le direttive per la realizzazione di nuovi impianti di illuminazione pubblica, nonché quelle per il graduale adeguamento degli impianti già esistenti in provincia di Bolzano. I criteri previsti dalla nuova normativa, più in dettaglio, si riferiscono a percorsi, piazze, parcheggi, strutture, centri sportivi, monumenti architettonici ed artistici. Regolamentati anche la pubblicità luminosa, i proiettori di fasci luminosi (skybeamer), le insegne e le scritte. Secondo le nuove direttive, tutti i i Comuni e qualsiasi altro proprietario che gestisca almeno 50 punti luce dovranno redigere un'analisi dello stato di fatto e, successivamente, predisporre un piano di intervento per l'adeguamento degli impianti di illuminazione esterna pubblica esistenti. Il piano dovrà essere presentato all'ufficio risparmio energetico entro 90 giorni dalla scadenza del termine di un anno fissato per legge per rilevamento dello stato di fatto.
Ma ecco, più nel dettaglio, le principali norme introdotte: prima di tutto, dovranno essere utilizzati apparecchi di illuminazione schermati (full-cut-off) e con un rendimento di almeno il 55 %. Per quanto riguarda invece le sorgenti luminose, l'efficienza luminosa non dovrò essere inferiore ai 70 lumen/Watt, con radiazione ultravioletta e blu più bassa possibile ed una temperatura di colore massima pari a 4000 Kelvin. Il rapporto tra distanza dei pali della luce e altezza dei pali stessi dovrà essere superiore a 3,7, mentre nella fascia oraria compresa tra la mezzanotte e le 6 del mattino dovrà essere prevista la possibilità di riduzione dell'emissione di luce di almeno il 30 % rispetto al pieno regime di operatività. Per almeno 3 ore nella stessa fascia oraria, inoltre, dovranno essere spente insegne e scritte luminose, mentre sarà vietato l'uso di proiettori di fasci luminosi, sia mobili che fissi (skybeamer) di qualsiasi tipo.
Gli obiettivi prioritari dei nuovi criteri elaborati dalla Regione sono la prevenzione ed il contenimento dell'inquinamento luminoso, ma anche il risparmio energetico ai fini della conservazione e valorizzazione dell'ambiente nonché degli equilibri ecologici e della tutela della salute dei cittadini. Le nuove direttive sugli impianti di illuminazione, infine, rispondono alle indicazioni della Strategia Clima Energia-Alto-Adige 2050.