Studio ISWA: “Rifiuti: metà della popolazione mondiale non li raccoglie e recupera”
Anticipati i risultati di uno studio condotto dall’Associazione ISWA sull’aumento della produzione e gestione dei rifiuti nel mondo. Il report completo sarà presentato al Congresso mondiale ISWA 2012, in programma il17-18-19 settembre a Firenze
06 September, 2012
“Oltre 3,5 miliardi di persone nel mondo non hanno ancora accesso ai più elementari servizi di gestione dei rifiuti, come ad esempio i sistemi basilari di raccolta, il trasporto dei rifiuti fuori delle aree residenziali e uno smaltimento controllato. La quantità totale di rifiuti urbani, industriali e pericolosi prodotti annualmente in tutto il mondo ammonta oggi a circa 4 miliardi di tonnellate, ma il costante aumento della popolazione mondiale e il crescente innalzamento del reddito nazionale lordo/pro capite nei paesi in via di sviluppo stanno provocando un continuo, rilevante aumento della quantità di rifiuti prodotti quotidianamente. I rifiuti solidi urbani hanno raggiunto la cifra record compresa tra 1,6 e 2 miliardi di tonnellate. La vera sfida è ora gestirli in modo sostenibile, coordinando le politiche di gestione attuate dai diversi Paesi”.
Sono queste le principali conclusioni cui approda lo studio “Globalizzazione e gestione dei rifiuti”, promosso dall’ISWA, l’International Solid Waste Association; l’analisi, i cui principali contenuti sono stati anticipati giovedì6 settembre nel corso della conferenza stampa di presentazione del Congresso Mondiale ISWA sui Rifiuti Solidi 2012 (17-18-19 settembre a Firenze), tenutasi a Firenze alla presenza delle autorità locali, sarà presentata nel corso della manifestazione.
Partendo dalla considerazione che i fenomeni connessi alla globalizzazione stanno producendo cambiamenti sostanziali e nuove sfide, ISWA ha analizzato la connessione tra la globalizzazione e la gestione dei rifiuti solidi. Questi i risultati: a livello mondiale, i rifiuti urbani organici sono destinati ad aumentare del 44% dal 2005 al 2025. Per avere un’idea degli impatti attesi a livello globale, si prevede che i rifiuti alimentari smaltiti in discarica aumenteranno la quota delle emissioni di gas a effetto serra di origine antropica dall’8% al 10%.
Il giro d’affari complessivo del settore della gestione dei rifiuti è stimato a livello mondiale oltre i 400 miliardi di dollari l'anno. Circa il 70% dei rifiuti urbani prodotti in tutto il mondo è ancora conferito in discarica, l'11% prende la strada del recupero energetico e il restante 19% viene riciclato o gestito con trattamento meccanico e biologico, incluso il compostaggio.
La generalizzata mancanza di servizi di raccolta dei rifiuti e l'ampio ricorso a discariche a cielo aperto è testimoniata dalla quantità di rifiuti di plastica che finisce nei nostri oceani, oltre 7 milioni di tonnellate ogni anno.
“Queste cifre impressionanti”, dichiara David Newman, Vice Presidente di ISWA, “dimostrano chiaramente i gravi rischi per la salute e le ricadute ambientali connesse alla gestione dei rifiuti e la necessità di portare questo tema nella lista delle priorità globali e locali. Il nostro impegno è focalizzato su attività che aumentino la consapevolezza e la conoscenza da parte delle principali organizzazioni internazionali e dei più importanti sistemi di governo in materia di gestione dei rifiuti. Registriamo da più parti una crescente domanda di una regolamentazione globale e, in particolare, di strumenti per far rispettare gli accordi esistenti e rafforzare la loro autorità al fine di migliorare le performance ambientali”.
Le situazioni più critiche si registrano nelle metropoli, il cui numero nel mondo sta crescendo vorticosamente: nel 2015 saranno 33, 27 delle quali con sede nei Paesi in via di sviluppo. Si stima che la popolazione delle metropoli crescerà di 280mila persone al giorno e nel 2015 raggiungerà circa le 359 milioni di persone.
La gestione dei rifiuti nelle metropoli è una delle più importanti sfide ambientali da affrontare. Il modo in cui i rifiuti sono prodotti e smaltiti è un chiaro indicatore del modus vivendi della popolazione. ISWA sostiene la necessità di un approccio più sistemico alla gestione dei rifiuti nelle metropoli, che faccia affidamento anche su tecniche e metodi di benchmarking globali concernenti la gestione dei rifiuti.
Una sezione dello studio concerne le esportazioni dei rifiuti: più del 50% della plastica, della carta e dei rottami ferrosi viene oggi esportato nel sud-est asiatico e questa tendenza non dovrebbe diminuire nel prossimo futuro. Nel 2010 la Cina ha importato più di 7,4 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, circa 28 milioni di rifiuti cartacei e più di 5,8 milioni di tonnellate di rottami ferrosi.
ISWA evidenzia come, nonostante la crescita degli aiuti internazionali alle politiche di sviluppo (+25% tra il 2006 e il 2010, quasi 164 miliardi $), i progetti di gestione dei rifiuti raggiungono ancora una percentuale troppo bassa, tra lo 0,16% e lo 0,32% del totale degli aiuti ufficiali.
“Pensiamo”, conclude Newman, “che il finanziamento di progetti di gestione dei rifiuti nei paesi in via di sviluppo economico sia una priorità internazionale; i rifiuti gestiti male in questi paesi finiscono con il danneggiare le popolazioni di tutte le nazioni”.
Per ulteriori informazioni sul Congresso mondiale ISWA 2012 sui rifiuti solidi in programma a Firenze dal 17 al 19 settembre è possibile visitare il sito www.iswa2012.org.