Progetto europeo per la difesa delle risorse idriche
Si chiama Warbo e intende studiare la possibilità di ricaricare artificialmente le falde utilizzando nuove tecnologie. Università di Ferrara, Istituto di Oceanografia di Trieste e il comune ferrarese di Copparo impegnati per l'uso sostenibile dell'acqua
11 September, 2012
Il comune di Copparo, in provincia di Ferrara, parteciperà al progetto europeo Warbo (Water Re Born) che, tradotto, sta a significare: "Ricarica artificiale delle falde e nuove tecnologie per l'utilizzo sostenibile delle falde acquifere". Si tratta di un vero e proprio laboratorio per comprendere i fenomeni legati alle falde acquifere e approfondire le ricerche per la loro ricarica artificiale. I vantaggi che si avrebbero riguardano la disponibilità di riserva d'acqua per contrastare, ad esempio, l'avanzamento del cuneo salino, dovuto all'avanzamento delle acque marine nei periodi di siccità estiva. Tecnici e studiosi dell'istituto di Geofisica sperimentale di Trieste hanno già effettuato un sopralluogo sul territorio per approfondire la ricerca sperimentale. Lo studio riguarda il territorio che va da Copparo al fiume Po e concentrerà l'attenzione sulle aree di cava che potrebbero servire da bacino idrico. L'acqua, opportunamente depurata, potrà poi essere iniettata nei pozzi. Il progetto vede anche la collaborazione dell'Università degli studi di Ferrara. La sperimentazione verrà fatta nel territorio del comune ferrarese e in due zone del Friuli: una in area pedemontana, l'altra vicino al mare. Verranno quindi studiate tre differenti zone ambientali, utili a monitorare i risultati ottenuti nei differenti contesti