Rifiuti. Eco dalle Città all'Altermeeting di Firenze
In contemporanea al Congresso ISWA si è svolto a Firenze il meeting alternativo promosso dai Comitati No Inceneritore. Roberto Menichetti, membro del Coordinamento dei Comitati della Piana di Firenze – Pistoia – Prato ad Eco dalle Città: “Non a caso hanno scelto Firenze. Qui abbiamo un piano interprovinciale che prevede la realizzazione di quattro inceneritori”
18 September, 2012
Come mai un meeting alternativo in contemporanea con il Congresso ISWA? “Il Congresso ISWA presenta un modello di ciclo integrato basato sull'utilizzo di inceneritori” è stato il commento di Roberto Menichetti, abitante e membro del Coordinamento dei Comitati della Piana di Firenze – Pistoia – Prato. “Non a caso sono qui a Firenze – ha continuato Menichetti -. Qui abbiamo un piano interprovinciale delle ATO di Firenze, Prato e Pistoia che prevede la realizzazione di quattro nuovi inceneritori. Certamente noi faremo di tutto per impedirglielo perché la Piana è già intossicata ed avvelenata: ha subito negli anni la presenza di due inceneritori. Il primo di San Donnino chiuso negli anni Ottanta e l'altro di Montale famoso per l'inquinamento ambientale che ha prodotto e che nonostante tutto non è ancora chiuso e che, anzi, vorrebbero raddoppiare. E' da qui che partì la battaglia per il latte materno senza diossine: in questa zona furono riscontrati valori nel latte materno fuori legge se paragonati a quelli per la commercializzazione del latte vaccino”.
“Il nostro non è un movimento con un approccio Non nel mio giardino - ha sottolineato Menichetti -. L'opposizione agli inceneritori non è una questione locale ma nazionale ed internazionale. Lo ha dimostrato questo meeting: un esempio è stata la presenza di Paul Connett dagli Stati Uniti. Voglio ricordare anche l'intervento di Stefano Montanari sulle conseguenze dell'inquinamento da nanopolveri prodotte in modo particolare dai nuovi inceneritori. Incenerire oltre che inquinare significa bruciare materiali di cui abbiamo bisogno e questo non possiamo permettercelo”.
Che alternativa proponete? “Puntiamo sulla partecipazione dei cittadini ed è un elemento decisivo per affrontare i problemi – ha spiegato Menichetti -. Puntiamo sullo sviluppo di sistemi porta a porta spinti che non prevedono cassonetti stradali e che permettono di raggiungere risultati in pochissimo tempo. Lo testimonia l'esempio del Comune di Agerola illustrato durante il meeting dal sindaco di questa cittadina in provincia di Napoli: con pochi mezzi e investimenti sono riusciti ad ottenere in pochi mesi risultati impensabili.
“Il porta a porta inoltre – ha concluso Menichetti - permette di attivare le persone e di metterli di fronte ai rifiuti che producono. In questo modo si riesce anche ad agire sul versante della riduzione. Da questo punto di vista c'è l'esempio forte di Capannori che in sette anni ha ridotto del 35% la produzione di rifiuti raggiungendo una percentuale superiore all'80% di raccolta differenziata”.