Milano che verrà: energia pulita con il teleriscaldamento
In un seminario promosso da A2A e Comune di Milano è stato presentato il piano di sviluppo del teleriscaldamento
27 April, 2009
Milano presenta il proprio piano di sviluppo del Teleriscaldamento, e lo fa durante il seminario dal titolo esplicito Aree urbane, teleriscaldamento e sostenibilità organizzato dall’assessorato milanese alla mobilità con il supporto di A2A, il colosso energetico lombardo.
In vista dell’Expo 2015, il “calore pulito” diventa un obiettivo strategico di Palazzo Marino, senza dimenticare che il teleriscaldamento va integrato con altri interventi di risparmio energetico e energia pulita: sostituzione degli impianti di riscaldamento alimentati a gasolio degli edifici pubblici o di stabili Aler con centrali di teleriscaldamento o a metano, rafforzamento dei controlli sugli impianti privati.A Milano entro la fine dell’anno ci saranno 220.000 abitanti che si riscalderanno con il calore recuperato dall’acqua di falda (“catturato” dalle pompe di calore) e con il metano (generato da motori turbo gas). In altri termini saranno le centrali di cogenerazione, da una parte, e la combustione dei rifiuti del termovalorizzatore Silla II di Figino dall’altra, a produrre teleriscaldamento.
Per il 2015, anno dell’Expo e del più importante appuntamento per Milano, si prevede di avere 730.000 persone “teleriscaldate”, con una rete di tubature che passerà dai 72 km previsti nel 2009 a 239. Un investimento che dovrebbe consentire nell’anno dell’Expo di avere calore pulito per oltre 1.450 megawatt termici. Per avere un’idea si pensi che ci vogliono minimo 8,4 chilowatt termici per scaldare una casa di 100 mq.
Il tutto a impatto zero sull’ambiente, nessuna emissione di polveri sottili, nessun inquinante nell’aria. E’ la tecnologia! Nel 2015 si eviterà ogni anno la produzione di 163.384 tonnellate di anidride carbonica (CO2), di 268 tonnellate di ossidi di azoto (NOX), di 408 tonnellate di ossidi di zolfo (SOX) e di 23 tonnellate di Pm10, contribuendo per circa la metà, per quanto riguarda la CO2, all’impegno di ridurre la produzione di gas serra del 20 per cento, entro il 2020, come sottoscritto da Milano alla Covenant of Mayors.
L’estensione del teleriscaldamento toccherà vecchie zone già servite, con il completamento e l’adeguamento degli impianti esistenti (Famagosta, Figino, Bicocca –Tecnocity, Canavese, Comasina e Linate) e altre aree della città, dove saranno invece realizzate le nuove centrali: in zona Bicocca (dal 2009); Santa Giulia e Bovisa (dal 2010); in zona Ripamonti, Gonin al Lorenteggio e Musocco (dal 2012); a Baggio (dal 2013) e Sarca (dal 2014).
“Il piano di sviluppo del teleriscaldamento a Milano – ha spiegato nel suo intervento l’assessore Croci – sottoscritto due anni fa da Comune e A2A, è ambizioso: esso permetterà di raggiungere oltre 700mila abitanti nel 2015. Entro fine anno raggiungeremo più di 220.000 cittadini, portando calore pulito nelle loro case, utilizzando tecnologie particolarmente innovative che ci consentono maggiore sicurezza e costi inferiori”.
Scarica la brochure del Comune sul teleriscaldamento