Taranto, benzoapirene migliora? Le cose non stanno così per il chimico Federico Valerio
Il chimico Federico Valerio non condivide le rassicurazioni, espresse in un comunicato stampa, dell’assessore alla Qualità dell’Ambiente della regione Puglia Lorenzo Nicastro. “I confronti delle concentrazioni di benzoapirene, - ha spiegato Valerio - si fanno, come la norma giustamente prescrive, tra le medie annuali e non tra quelle mensili”
28 September, 2012
Il chimico Federico Valerio, perito dell’accusa nel procedimento che portò alla chiusura della cokeria Ilva di Genova, e ha diretto in passato il servizio di Chimica Ambientale dell' IST, l’istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova, non condivide le rassicurazioni, espresse in un comunicato stampa e riportate da Eco dalle Città, dell’assessore alla Qualità dell’Ambiente della regione Puglia Lorenzo Nicastro.
“I confronti delle concentrazioni di benzoapirene, - ha spiegato il professore Valerio dal proprio blog “Scienziato Preoccupato”- si fanno, come la norma giustamente prescrive, tra le medie annuali di almeno 15 misure giornaliere effettuate ogni mese, in modo continuativo”. “Pertanto - ha continuato Valerio - commentare misure mensili, come ha fatto l'Assessore Nicastro, ed essere contento del fatto che a Tamburi, nei mesi estivi le concentrazioni di BaP siano diminuite è un errore metodologico. Il messaggio che l'assessore pugliese vuole trasmettere è di rassicurare i tarantini che, per quanto riguarda questo pericoloso inquinante, la situazione ambientale stia migliorando. Peccato che le cose non stiano così”.
Secondo il prof. Federico Valerio "è noto da tempo che il BaP, esposto a radiazioni solari e ad ozono, decade rapidamente. Pertanto tutte le misure di BaP effettuate con regolarità nel corso dell'anno mostrano un tipico andamento stagionale, con valori massimi nella stagione invernale e minimi in quelli estivi, pur in presenza della stessa quantità di inquinante emesso, ad esempio, dal traffico veicolare. Nel caso di una importante fonte inquinante fissa, come le acciaierie di Taranto, un'altra variabile importante è la direzione prevalente dei venti durante il campionamento. Ovviamente, anche questa direzione può avere caratteristiche stagionali. A Taranto, durante l'inverno i venti soffiano da Nord, e con questi venti il quartiere di Tamburi si trova sottovento alle acciaierie, d'estate prevalgono i venti da Sud, e Tamburi e Taranto possono respirare".
“A riguardo, è molto interessante la figura (che viene allegata in fondo alla pagina, ndr) tratto da un articolo pubblicato dai ricercatori del Dipartimento di Chimica dell'Università di Bari. La figura mostra la concentrazione giornaliera di sette IPA cancerogeni, compreso il BaP, misurati contemporaneamente in via Orsini, nel quartiere di Tamburi (grafico in alto), nelle immediate vicinanze dell'acciaieria e in via Dante, al centro di Taranto (figura in basso). Le misure sono state effettuate con continuità dal 2 ottobre 2005 al 28 febbraio 2006. Le frecce indicano le misure effettuate con venti dominanti da Nord, situazione in cui, sia via Orsini che via Dante, si trovano sottovento. Con venti da Nord, a Taranto maggiormente frequenti nel periodo invernale, in entrambi i siti si registrano sempre le maggiori concentrazioni di IPA. Da notare la diversa scala dei due grafici. In via Orsini, più vicina alle acciaierie, le concentrazioni massime giornaliere superano i 50 nanogrammi per metro cubo (50 ng/m3), in via Dante, la concentrazione massima di IPA è stata di 10 ng/m3, come ci si può aspettare a distanza maggiore dalla fonte inquinante. In entrambi i casi, con venti provenienti da altre direzioni, l'inquinamento è nettamente più basso”.
“Pertanto, commentare misure mensili, come ha fatto l'Assessore Nicastro, ed essere contento del fatto che a Tamburi, nei mesi estivi le concentrazioni di BaP siano diminuite è un errore metodologico, una falsa rassicurazione che l'assessore si poteva evitare, consultando i tecnici dell'ARPA, prima di parlare.
L'unico confronto serio sarebbe stato quello effettuato, confrontando negli stessi mesi, le concentrazioni giornaliere, a parità di ore sottovento alle acciaierie. Comunque per futura memoria dell'assessore e di chiunque altro voglia giustificare la continuazione delle attività delle acciaierie, senza nessun serio intervento di risanamento, i confronti delle concentrazioni di BaP, si fanno, come la norma giustamente prescrive, tra le medie annuali di almeno 15 misure giornaliere effettuate ogni mese, in modo continuativo. A mio avviso, comunque casca l'asino, per il semplice fatto che l'assessore Nicastro sembrerebbe non essere stato in grado di giustificare il motivo del presunto calo del BaP, in quanto, al momento, nessun intervento mi risulta sia stato fatto per ridurre seriamente le emissioni di BaP dalle cokerie. A Genova, lo ricordo nuovamente, dopo diversi tentativi, simili a quelli già adottati a Taranto ad esempio allungare i tempi di distillazione), l'unico modo per ridurre il BaP, nei limiti ammessi dalla legge, è stato quello di chiudere definitivamente la cokeria”.