RAEE in Carcere: presentato a Ravenna 2012 il nuovo sito del progetto
Presentato in occasione del Labecamp di Ravenna 2012 il sito di RAEE in Carcere, il progetto che coinvolge i detenuti delle case circondariali di Bologna, Ferrara e Forli-Cesena nel recupero di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche
01 October, 2012
Dopo una fase sperimentale finanziata dalla Regione Emilia Romagna con il Fondo Sociale Europeo all'interno dell'iniziativa comunitaria Equal "Pegaso", il progetto RAEE in Carcere è partito ufficialmente tre anni fa. Grazie alla collaborazione tra soggetti pubblici e privati, 11 persone svantaggiate in esecuzione penale sono state impiegate nello smontaggio dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) nei laboratori gestiti dalle cooperative sociali Gulliver, IT2 e Il Germoglio rispettivamente a Forlì, Bologna e Ferrara. Da questa esperienza è nata l'iniziativa per il web che ha trovato il supporto della Regione Emilia Romagna e il sostegno anche finanziario del Provveditorato dell'Amministrazione penitenziaria di Bologna, del consorzio per la gestione dei RAEE Ecolight e di Hera spa.
Ora il progetto RAEE in Carcere approda sul web e offre nuove opportunità di reinserimento lavorativo. Venerdì 28 settembre in occasione del Labecamp di Ravenna 2012 è stato infatti presentato il nuovo sito www.raeeincarcere.org. Non solamente un portale per far conoscere le attività del progetto, ma soprattutto un'occasione di reinserimento sociale sia per alcuni detenuti delle carceri di Bologna, Ferrara e Forlì, sia per condannati in misura alternativa negli stessi territori. In questa fase iniziale il ruolo di webmaster è stato affidato, con l'aggiornamento dei contenuti del sito (pari a 20 ore/mese per ogni operatore), a due persone che eseguono le pene fuori dal carcere.
Le agenzie di formazione Techne Forlì-Cesena e Cefal Bologna curano la formazione dei detenuti che si occupano della gestione dei contenuti del sito, offrendo gratuitamente anche i supporti informatici. «In prospettiva, ci proponiamo di coinvolgere tre persone in esecuzione penale, una per ogni territorio, non solo per il mero aggiornamento del sito, ma motivandoli in un ruolo di responsabilità nel diffondere il valore del progetto e nel proporre nuove iniziative di comunicazione sociale», spiega Lia Benvenuti, direttore di Techne, agenzia cui è stato affidato il coordinamento del progetto.
Risultati ambientali e sociali per RAEE in carcere
E' stata presentata inoltre una prima valutazione dei risultati ottenuti dal progetto sia a livello ambientale sia a livello sociale. Pubblichiamo di seguito le cifre fornite dagli organizzatori e pubblicate sul sito RAEE in Carcere.
Risultati ambientali
• tonnellaggio mensile medio RAEE trattati nei 3 laboratori (nel 2011): 60 t.
• totale tonnellaggi RAEE lavorati nei 2 anni di attività nei 3 laboratori: 1.185 t.
• trend di crescita dei tonnellaggi lavorati dall’avvio a oggi: + 30%
• poco meno di 1/3 dei RAEE (R2 e R4) raccolti da Hera sui territori Bologna, Forlì, Ferrara è trattata in carcere
Risultati sociali
• totale persone detenute assunte nei 2 anni di attività nei 3 laboratori: 11
• totale persone detenute impegnate nei 2 anni di attività nei 3 laboratori (escluse le persone assunte): 10
• trend di crescita degli inserimenti (sia in assunzione che in formazione) dall’avvio dell’attività a oggi: +75%
• 2 lavoratori accompagnanti all’inserimento in imprese del territorio al termine della pena
I commenti dei partner del progetto
«È importante individuare soluzioni e percorsi efficaci per promuovere e incrementare l'inclusione sociale e lavorativa delle persone detenute ed in misura alternativa - spiega Pietro Buffa, provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria dell'Emilia Romagna -, oltre al fatto che una detenzione caratterizzata da un impegno lavorativo ha conseguenze meno destrutturanti ed effettivamente più responsabilizzanti per le persone che le vivono».
«Alimentare il circuito delle informazioni sul corretto recupero dei rifiuti elettronici è fondamentale per riuscire a migliorare la qualità del nostro ambiente», aggiunge Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei RAEE. «Il portale permette di dare ulteriore visibilità al progetto in modo che si possa innescare un circuito virtuoso a tutti gli effetti».
«Andiamo a ribadire la ricaduta sociale dei servizi ambientali», osserva Roberto Barilli, direttore generale di Hera. «Il Gruppo ha promosso, sostenuto e co-finanziato fin dalle origini il progetto per le sue valenze sociali e ambientali. L'iniziativa sul web ci permette non solo di ampliarlo, introducendo anche nuove professionalità, ma anche di renderlo sempre più un progetto-modello».
«Oggi RAEE in Carcere può dimostrare di essere un patrimonio importante di best practices di responsabilità sociale e tutela dell'ambiente», dice l'assessore all'Ambiente della Regione Emilia Romagna, Sabrina Freda. «È un progetto unitario sviluppato su tre diversi territori e fatto di alleanze tra molteplici soggetti - cooperative e imprese, istituzioni amministrative e penitenziarie, enti di formazione - che può e deve guardare a nuovi traguardi per ampliarsi e diffondersi».