Calano i consumi idrici
Il Rapporto Ispra 2012 è chiaro: in Italia nel primo decennio Duemila si è consumato il 20 per cento in meno di acqua. I comuni che sprecano di più sono Monza, Roma e Milano. Arezzo, Andria, Foggia e Prato sono invece i più risparmiosi
05 October, 2012
Nel consumo di acqua gli italiani si sono dimostrati particolarmente virtuosi: in dieci anni, infatti, dal 2000 al 2010, il consumo delle risorse idriche nel nostro Paese è diminuito del 20 per cento, tanto che oggi l'uso domestico, misurato su 116 capoluoghi, si attesta a 66,7 metri cubi. E' ciò che si scopre leggendo l'ultimo Rapporto sulla qualità dell'ambiente urbano prodotto dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). L'analisi - che si concentra su 51 comuni capoluogo - prende in esame anche il corretto funzionamento e la gestione della rete fognaria e di distribuzione, la depurazione delle acque e i fabbisogni idrici. I maggiori consumi si registrano a Monza, Roma, Milano, Catania, Bergamo, Messina e Torino. Le città che hanno consumato meno sono Arezzo, Andria, Foggia, Prato, Forlì, Reggio Emilia e Brindisi. La più alta riduzione dei consumi si registra a Potenza (meno 36 per cento circa), Torino (meno 29 per cento), Piacenza, Novara, Genova, Parma e Napoli. I comuni in controtendenza sono invece Messina, Sassari, Reggio Calabria e Palermo. Per Adolfo Spaziani, direttore generale di Federutility "La tendenza registrata verso un uso più razionale della risorsa significa che inizia a farsi strada la consapevolezza che abbiamo a che fare con una risorsa limitata". Per Federutility, dai dati del rapporto Ispra emerge che per la depurazione siamo ancora su percentuali basse ed esiste un gap infrastrutturale elevato, tanto che l'Italia ha in corso una procedura di infrazione comunitaria. Per superare tale gap ci vorranno anni e forti investimenti.