Caso sacchetti, ancora AssoEcoPlast: "Potrebbero arrivare sanzioni dall'Europa"
AssoEcoPlast: "Insensata crociata a favore della bioplastica: il tentativo di colpire ancora una volta i produttori di plastica oxo-bio, con l’anticipazione delle sanzioni al 1° gennaio 2013, non costituisce un vantaggio per l’ambiente"
09 October, 2012
Il comunicato di AssoEcoPlast
AssoEcoPlast, l'associazione che riunisce 120 aziende produttrici di plastica con additivi 'verdi' che operano nel settore dei sacchi per asporto delle merci, “ritiene ingiusto ed ingiustificato scaricare la colpa sui produttori di sacchetti diversi dalla cd. bioplastica, considerandoli sacrificabili in nome di un’insensata crociata a favore della bioplastica. Il tentativo di colpire ancora una volta i produttori di plastica oxo-bio, con l’anticipazione delle sanzioni al 1° gennaio 2013, non costituisce un vantaggio per l’ambiente”. E’ infatti emerso che nel cd. Decreto Sviluppo bis è stata inserita una norma volta ad anticipare le sanzioni dal 1° gennaio 2014 al 1° gennaio 2013. Il Presidente, Claudio Maestrini giudica “incomprensibile questo accanimento nei confronti dei sacchetti di plastica comunque biodegradabili come gli oxo-bio, quando in Italia sono presenti delle situazioni che recano un danno irrecuperabile per l’ambiente e la salute dei cittadini”.
Peraltro, fa presente Maestrini, “l’Italia è l’unico paese in Europa ad aver messo al bando un intero settore produttivo, costringendo centinaia di aziende ed operatori a chiudere, quando negli altri paesi europei, ad esempio la Germania, si è puntato sul riciclo della Plastica, o come in Irlanda si è optato per un sistema di tassazione per i produttori di plastica. Non è dunque da escludere – continua Maestrini - che l’Europa sanzioni l’Italia per una simile misura lesiva della libera circolazione interna dei prodotti”. A tal proposito, l’Europa aveva già aperto una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese e vari Stati membri, tra cui la Germania e il Regno Unito, avevano sollevato dubbi alla Commissione Europea circa la normativa italiana.
Infine AssoEcoPlast chiede chi sia stato ad inserire tale norma, e soprattutto in base a quali logiche si voglia per forza costruire un monopolio centrato sulla sola bioplastica.
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