Sequestro discarica. Cosa accade a Conversano? Il punto di Pietro Santamaria
Il sequestro da parte della magistratura della discarica di Conversano, l'ordinanza regionale che prevede il trasferimento del sottovaglio biostabilizzato presso la discarica di Trani, i comuni che fanno la raccolta differenziata soffrono meno "l'emergenza". Il punto di Pietro Santamaria, autore del libro "L'ultimo chiuda la discarica"
19 October, 2012
La magistratura, in seguito alle clamorose rivelazioni di Domenico Lestingi, ex dipendente della Lombardi Ecologia, ha disposto il sequestro probatorio della nuova discarica in contrada Martucci, a Conversano, ipotizzando che sia stata realizzata senza rispettare le prescrizioni di legge e che quindi rappresenti un pericolo di inquinamento. Non dimentichiamo che la discarica non è in una zona industriale ma si trova in piena campagna tra uliveti, vigneti, ciliegieti e serre. Il provvedimento è stato disposto dal pm Baldo Pisani, che è lo stesso che ha fatto sequestrare diverse campagne (ex cave), tra Mola e Conversano, della Fondiaria Immobiliare Lombardi (cioè della famiglia Lombardi, che da trent'anni gestisce le discariche in contrada Martucci), dove negli anni Novanta, come ho raccontato nel libro "L'ultimo chiuda la discarica" e ha dimostrato Domenico Lestingi, sono stati seppelliti illegalmente tanti rifiuti (anche speciali) per poi coprirli e coltivare sopra uliveti (i Lombardi sono grandi produttori di olio) e vigneti (nonostante il sequestro hanno continuato a coltivare l'uva, la Red Globe; chi la mangerà?).
Poiché la discarica è a servizio dell'impianto che tratta i rifiuti indifferenziati di 21 comuni e riceve la parte umida degli RSU dopo che è stata biostabilizzata, la Regione ha disposto lo smaltimento dei rifiuti biostabilizzati in un altro impianto, a Trani. Ora dovete considerare che la biostabilizzazione, in contrada Martucci, avviene in dieci celle e dovrebbe durare sette giorni. Quindi, ogni sette giorni una cella (che dovrebbe poter ospitare 500 tonnellate di RSU, la quantità prodotta in un giorno dai 21 comuni, se la raccolta differenziata non aumenta…) si svuota. Pertanto, almeno tre celle dovrebbero essere sempre libere.
Trani però, nonostante l'ordinanza regionale, non vuole aprire le sue porte ai rifiuti provenienti da Conversano (e pensare che Conversano ha più volte ricevuto i rifiuti di altri bacini: nel 2009 ha ricevuto ogni giorno più di 1000 tonnellate, tra cui oltre 400 t provenienti da Lecce (provate a chiedere chi ha pagato tutto questo...)). La motivazione, essenzialmente, è quella che non ha operai per eseguire il lavoro in discarica. Bene, perché non assumono Domenico Lestingi, il dipendente che lavorava proprio in discarica con la Lombardi Ecologia, che dopo le sue rivelazioni è stato licenziato? La gestione di una discarica, secondo la legge italiana, è un servizio pubblico essenziale, che non può essere interrotto. Trani quindi deve prendere i rifiuti, se non vuole essere perseguita legalmente. E così sarà. Questo gli addetti ai lavori lo sanno. Lo sanno a Trani e a Conversano.
E invece cosa succede? Emergenza. I cancelli dell'impianto complesso di contrada Martucci chiudono immediatamente (ma non sono dieci le celle di biostabilizzazione?) e diversi sindaci (a Monopoli, a Conversano, a Mola) invitano o impongono ai cittadini di tenersi i rifiuti indifferenziati in casa.
A Mola il servizio di raccolta dei rifiuti viene eseguito con le modalità del "porta a porta". L'indifferenziato viene raccolto due volte alla settimana e, stando ai risultati di settembre, dovrebbe rappresentare intorno al 45%, circa 18 tonnellate al giorno, che potrebbero stare in un paio di camion... A Rutigliano con lo stesso sistema, applicato meglio, hanno raggiunto l’80% di raccolta differenziata; solo il 20% è indifferenziato. Ecco la dimostrazione che la raccolta differenziata conviene. L’indifferenziato SECCO, se la raccolta differenziata viene eseguita bene, non sono destinati ad una discarica ma ad un impianto che può recuperare energia. Potrebbero essere trattati diversamente da quelli dei comuni dove l'umido non viene raccolto. SE SI FA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA LE DISCARICHE NON SERVONO. Ma è meglio non dirlo. Meglio l'EMERGENZA. I rifiuti non vengono raccolti nei comuni e i cassonetti si riempiono. EMERGENZA SANITARIA.
Perché l'emergenza?
Perché si cerca di fare pressione psicologica e di tornare a riusare nel più breve tempo possibile la discarica, magari con la "facoltà d'uso”, come chiedono i legali della Lombardi Ecologia e l'Assessore regionale Nicastro. Mi sarei aspettato che si sottolineasse, in questa situazione, l'importanza e l'opportunità della raccolta differenziata, la necessità di fugare ogni dubbio su contrada Martucci, la fiducia nella magistratura che, ancora una volta, interviene per supplire alla mancanza di trasparenza, democrazia e controllo nella gestione dei rifiuti in Puglia.
La magistratura ha bisogno di tempo per intervenire senza commettere errori. Se interviene in contrada Martucci, deve farlo con attenzione, perché sa che lì sono stati smaltiti rifiuti illegalmente, e che, forse, sono stati commessi altri illeciti. Non dimentichiamo che Domenico Lestingi ha più volte detto, anche in pubblico, che lo stato dei luoghi in contrada Martucci è stato cambiato per aumentare le volumetrie delle discariche, che accanto alla nuova discarica è stato realizzato un pozzo a perdere dove veniva scaricato il percolato dei rifiuti (invece che essere trasportato ad un impianto di depurazione), che accanto alla nuova discarica ci sono milioni di tonnellate di rifiuti che non sono stati isolati dal sottosuolo (e ovviamente tutto questo e altro ancora non è mai stato considerato nella valutazione di impatto ambientale che ha autorizzato quell’impianto).
Lasciamo lavorare la magistratura. Facciamo la raccolta differenziata. Riduciamo la produzione di rifiuti. Rompiamo l’oligopolio della gestione dei rifiuti in Puglia e il conflitto di interessi, perché, lo ripeto per l’ennesima volta, se chi gestisce una discarica gestisce anche la raccolta dei rifiuti non avrà mai alcun interesse per la raccolta differenziata. E a pagare saranno ancora una volta i cittadini.