Decreto Cieli Bui, Istat: «Il 27% degli italiani vorrebbe più luce»
Secondo un sondaggio dell'Istituto nazionale di statistica, oltre un quarto degli italiani sente di vivere in una zona scarsamente illuminata. Una percentuale simile avverte insicurezza dopo il tramonto e l'11% evita di uscire da solo di sera. Falchi (CieloBuio): «Un conto è la percezione di sicurezza, un conto è la sicurezza reale»
23 October, 2012
Il provvedimento Cieli Bui ha determinato dei «dubbi nell’opinione pubblica rispetto al potenziale effetto che una riduzione dell’illuminazione pubblica nei centri abitati nelle ore notturne possa comportare per la sicurezza dei cittadini». A sostenerlo, nel corso di un’audizione in Parlamento, è stato il presidente dell’Istat Enrico Giovannini, precisando che, anzi, la maggioranza degli italiani è convinta di vivere in una zona toppo buia.
«Secondo l’indagine Multiscopo condotta dall’Istat nel 2009 su tale argomento, il 27,4% dei cittadini afferma che la zona in cui abita è scarsamente illuminata», ha aggiunto Giovannini. Livelli insoddisfacenti di illuminazione, in particolare, sono segnalati nel Lazio, dove il 38,5% dei cittadini vorrebbe più luce, in Campania (30,9%) e in Liguria (30,2%). Il problema principale riguarda la sensazione di scarsa sicurezza legato alla “poca illuminazione”, tale, in qualche caso, da limitare le attività quotidiane dei cittadini.
Dall’indagine, infatti, risulta che il 28,9% degli intervistati prova “poca o nessuna sicurezza” quando esce da solo ed è buio, mentre l’11,6% evita del tutto di uscire dopo il tramonto sia solo, che accompagnato. A sentirsi insicure sono soprattutto le donne (il 37% del campione contro il 20,1% degli uomini) e i residenti al Sud del Paese, soprattutto in Campania, dove il 41,6% dei cittadini ha paura di circolare in strade poco illuminate.
«Il fenomeno della limitazione nelle uscite serali - si legge ancora nel testo dell'audizione - è più alto nelle aree metropolitane, sia nei quartieri centrali che periferici (rispettivamente, 27,5% e 30,2%, contro il 25,2% della media nazionale)». Un caso particolare, osserva infine l'Istat, è il Veneto, che ha fatto registrare, su questo particolare aspetto, una percentuale maggiore sia rispetto alla media italiana che a quella delle altre regioni del Nord-est: evita, infatti, di uscire quando è buio perché ha paura il 26,4% dei veneti, contro il 23,3% dei residenti nel Nord-est.
Eco dalle Città ha chiesto un commento sui dati Istat a Fabio Falchi, presidente dell'associazione CieloBuio. «Un conto è la sensazione di sicurezza, un altro è la sicurezza vera e propria – dice l'esperto – Non è detto che una maggiore quantità di luce aumenti la sicurezza, anzi: anche il malvivente ha bisogno della luce per delinquere, per individuare la potenziale vittima, la via di fuga più facile, eccetera».
«D'altra parte, questo è il periodo della storia in cui le nostre città sono più illuminate, anche 10 volte di più rispetto a 30 o 40 anni fa, e l'Italia rimane il Paese europeo più illuminato dopo la Spagna – continua Falchi – Forse, le persone che hanno paura del buio adesso probabilmente si sentirebbero insicure anche con una maggiore illuminazione, perché appunto si tratta di una questione di “percezione della sicurezza”».
«Va detto anche che il provvedimento Cieli Bui non prevede per forza uno spegnimento o una riduzione della luce, ma una razionalizzazione dei costi legati all'illuminazione pubblica. In pratica si tratta di illuminare meglio, ad esempio riducendo il fenomeno di abbagliamento. In questo senso, la sicurezza dei cittadini verrebbe addirittura aumentata».
«Poi è chiaro che in Italia ci sono delle zone effettivamente troppo buie, o altre che lo sembrano perché le strade vicine sono illuminate in modo eccessivo – conclude il presidente di CieloBuio – In ogni caso, il 27% in fondo è una percentuale bassa, vuol dire che oltre il 70% degli italiani è convinto di vivere in una zona illuminata in modo adeguato o addirittura eccessivo».