La difficile coesistenza tra i pedoni e i ciclisti
Segnali univoci e aree pedalabili segnalate con il colore potrebbero aiutare la circolazione - da La Repubblica del 24.10.2012
24 October, 2012
Leonardo Bizzaro
I quiz dell’esame di guida che riguardano la conduzione della bicicletta forse non esistono nemmeno. Difficile pure che un ciclista, anche munito di patente per l’auto, sia andato a scartabellarsi il codice della strada per conoscere i suoi doveri. E magari i diritti. Ma è altrettanto sicuro che nulla ne sa un automobilista. Né un pedone. A scuola, che potrebbe essere un buon posto dove imparare come muoversi in città, non se ne parla. Se però il Comune cominciasse a metter chiaro nella segnaletica, almeno le varie categorie dei frequentatori della strada si comprenderebbero fra loro. Un esempio torinese:
via Lagrange è considerata ciclopedonale un po’ da tutti, tranne che dalle signore anziane con cagnolino, che protestano quando passi. Il segnale che presidia la strada ad ogni angolo è però quello azzurro con il pedone, che a rigore impedirebbe ai ciclisti di accedere (e darebbe perfino ragione alle signore anziane con cagnolino). La pista di destra che da piazza Castello scende ai Giardini Reali è per un brevissimo
tratto ciclopedonale, con relativo cartello che raffigura un pedone e una bicicletta, ma oltre il cancello di Palazzo Reale è riservata ai soli ciclisti, almeno a dar retta al segnale. Basta percorrerla a qualsiasi ora del giorno e della
notte per capire che non è così.
La coesistenza tra pedoni e ciclisti non è sempre facile, fermo restando che la bici in città non può essere una macchina da corsa, né uno strumento per compiere acrobazie. Però una colorazione a tinte vivaci delle aree riservate a chi pedala può aiutare, come avviene nella maggior parte dei Paesi del nord Europa, ma basterebbe un viaggio a Bolzano per rendersene
conto. E in via Lagrange, per tornare all’esempio di cui sopra, non è impossibile segnalare con un colore una corsia su cui possano transitare i ciclisti. È giusto chiedere il rispetto del codice della strada, ma concedendo a tutti pari diritti e tenendo anche conto che la bicicletta non è un nemico urbano, ma un aiuto per tenere sotto controllo il caos del traffico e l’inquinamento. Occorre fare delle concessioni a chi pedala e sulla strada occupa uno spazio minore rispetto a qualsiasi altro veicolo senza disperdere gas venefici. Idem quando parcheggia nonostante sia sempre più difficile trovare pali, rastrelliere, cancellate dove farlo. Ma questo è un discorso ancora diverso.