Niente domenica a spasso in novembre
Il Comune: il 16 c’è lo sciopero dei trasporti, la gente è già penalizzata - da La Repubblica del 27.10.2012
27 October, 2012
di Laura Fugnoli
Cancellata per non creare disagio. La DomenicAspasso prevista per il 18 novembre è stata ufficialmente abolita dalla giunta e rimandata di 3 mesi. A convincere gli assessori alla mobilità Pierfrancesco Maran e al Tempo libero Chiara Bisconti che sia opportuno far saltare la domenica senz’auto è la concomitanza con eventi che, a loro dire, porterebbero già troppa insofferenza nella cittadinanza: primo fra tutti lo sciopero nazionale del trasporto pubblico, fissato per venerdì 16 senza le fasce orarie minime di garanzia. Con un venerdì già pieno di difficoltà per la mobilità cittadina, viene cioè ritenuto dannoso vessare ulteriormente il traffico milanese, sempre che una giornata a piedi sia intesa come un sacrificio. Altra controindicazione ravvisata nella DomenicAspasso del 18 era la coincidenza con due iniziative che, a ben vedere, sono in calendario già da mesi: l’Eicma, esposizione internazionale del ciclo e motociclo che si conclude proprio il 18 a Rho Fiera, e la prima edizione di Book city, kermesse letteraria volta a celebrare Milano come capitale dell’editoria e che si spalmerà su più siti della città. «Dopo un’attenta riflessione su modalità alternative, come una limitazione d’orario o di estensione sul territorio — si giustificano gli assessori — abbiamo ritenuto che modificare le regole solo per una giornata avrebbe creato confusione per le prossime date e snaturato lo spirito delle domeniche senz’auto».
Dunque meglio abolire tutto, almeno fino al prossimo anno, quando l’iniziativa ripartirà: 8 giornate da febbraio a giugno e da settembre a novembre 2013, chiusura al traffico dalle 10 alle 18, con un calendario di date su cui il Comune sta lavorando per non incorrere in interferenze, almeno quelle facilmente prevedibili. Non prettamente ecologico, quanto sociale e ludico: questo lo spirito con cui sono state pensate le domeniche a spasso caratterizzate da musei e bike sharing gratuiti, biglietto Atm giornaliero a 1,50 euro, visite guidate negli angoli di storia milanese. E visto che come contromisura efficace contro lo smog producono pochi risultati, l’intenzione è quella di «far vivere un giorno di festa e riscoprire la città con spensieratezza », spiegano gli assessori. Indispensabile per la buona riuscita dell’iniziativa è la collaborazione con le associazioni cittadine, da Ciclobby a Legambiente, dai volontari agli animatori alle società sportive. Sono proprio loro, i gruppi coinvolti nelle cinque edizioni precedenti, a muovere le critiche più accese dopo l’annuncio della cancellazione della data di novembre. «Venirlo a sapere dai giornali non è corretto — polemizza Eugenio Galli presidente di Ciclobby — A fronte di un grande impegno di tutte le associazioni il Comune nemmeno ci interpella per un parere ». Va oltre, Galli, e non nega la delusione: «Alla fine il timore reverenziale verso gli automobilisti sembra prevalere anche in una giunta che nella suo programma elettorale sventolava ideali ben diversi». Insomma serpeggia un certo imbarazzo per la scelta del Comune, che dell’iniziativa verde-arancione ha sempre fatto un baluardo, il segno di un irreversibile cambio di mentalità verso una mobilità più sostenibile. Tanto più che le 5 domeniche a spasso che si sono susseguite da marzo a ottobre 2012 hanno visto la partecipazione entusiasta di molti milanesi. «Sono diventate una piacevole abitudine», diceva Bisconti alla vigilia della domenica a piedi del 16 settembre. Così piacevoli da essere, seppur in via eccezionale, depennate.