Vicenza, approvato nuovo piano mobilità
Il 23 ottobre il Consiglio comunale di Vicenza ha approvato il nuovo Piano della mobilità urbana. Tre linee di mezzi pubblici ad alta frequenza e servizio «a chiamata» di sera, sviluppo di una rete ciclabile strutturata di 140 chilometri, rispetto ai 45 delle attuali piste ciclabili. Inoltre, nuovi parcheggi d’interscambio, zone residenziali a traffico moderato e zone 30. Ma non mancano i punti controversi...
31 October, 2012
“Buona la terza” si potrebbe dire. Dopo due sedute andate a vuoto, una sospesa e una rimandata per le troppe assenze nella maggioranza, il 23 ottobre il Consiglio comunale di Vicenza ha finalmente approvato il nuovo Piano della mobilità urbana. Con l’opposizione di centrodestra che decide di non partecipare alla votazione finale, bastano i ventidue pareri favorevoli della coalizione di centrosinistra (solo due i voti contrari, dei consiglieri Cinzia Bottene e Silvano Sgreva) per dare il via libera ad un progetto da un miliardo e 29 milioni di euro che ridisegna la mobilità cittadina dei prossimi dieci anni.
L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre i viaggi in auto del 25 per cento e conseguentemente incentivare gli spostamenti in autobus e bicicletta; dunque, allestimento di mezzi pubblici più veloci rispetto ai 13 chilometri orari della media attuale, con tre linee ad alta frequenza e il servizio «a chiamata» di sera, e sviluppo di una rete ciclabile strutturata di 140 chilometri, rispetto ai 45 delle attuali piste ciclabili. Inoltre, nuovi parcheggi d’interscambio fuori dal centro, zone residenziali a traffico moderato e "zone 30", con la volontà di estenderle a tutta l’area compresa all’interno della circonvallazione esterna. Un progetto che sembrerebbe confermare le promesse di un Piano di mobilità “green”, come più volte dichiarato dalla giunta Variati nei mesi scorsi, ma che in realtà ha già suscitato la perplessità di vigili osservatori attenti alla sostenibilità ambientale, per via di alcune opere previste nel Piano tra cui la tangenziale nordest, la variante alla strada provinciale 46 del «Pasubio» e il parcheggio all’ex Gil. E forse è proprio questo nuovo parcheggio in centro storico l’elemento più controverso del PUM, soprattutto in relazione a quanto recitava la versione del Piano licenziata lo scorso 16 agosto (Leggi le 267 pagine)e a cui si fa ancora riferimento dato che sul portale del Comune non è ancora stato pubblicato il documento definitivo: «Non è prevista la realizzazione di nuovi parcheggi centrali, mentre restano confermati i tre parcheggi di interscambio di Ponte Alto, Diaz e Stanga». Tutto ciò in una situazione già di per sè problematica, come ha rilevato il Giornale di Vicenza nei giorni scorsi: Vicenza ha 3.170 posti auto in parcheggi a sbarra pubblici, più di Venezia, Verona e Padova, che pure hanno molti più abitanti. Inoltre il capoluogo vicentino ha 540 auto ogni 1000 abitanti, più delle città vicine e addirittura più di Milano.
Molto soddisfatto comunque il sindaco Achille Variati: «E’ un piano di indirizzo e di equilibrio - ha detto il primo cittadino - ed è un punto di rottura rispetto piani precedenti, fatti per l’auto. Sono orgoglioso, abbiamo fatto una scelta coraggiosa che servirà a migliorare la qualità dell’aria». Il documento sarà valido dieci anni e dovrà portare a risultati precisi: «Oggi - ha aggiunto Variati - nei quartieri il 75 per cento degli spostamenti avviene in auto. Dovremo scendere al 50 per cento, facendo crescere viaggi in autobus e biciclette».