Potocnik: "Ogni anno Ue spreca 89 mln tonnellate cibo"
In Europa vengono gettate nell'immondizia 89 milioni di tonnellate di cibo ogni anno. A riferirlo è il commissario europeo all'ambiente, Janez Potocnik, in occasione del Forum annuale della grande distribuzione
30 October, 2012
In Europa vengono gettate nell'immondizia 89 milioni di tonnellate di cibo ogni anno. Lo ha detto il commissario europeo all'ambiente, Janez Potocnik, in occasione del Forum annuale della grande distribuzione.
Perché lo spreco di cibo "avviene lungo l'intera catena di fornitura alimentare - ha spiegato Potocnik - dalla produzione agricola allo stoccaggio, la trasformazione, la distribuzione, la gestione e il consumo. Ma nell'Unione europea e in Nord America, avviene soprattutto nelle fasi della distribuzione e del consumo". Secondo il commissario Ue all'ambiente questo fenomeno "é negativo a livello economico, ambientale e anche morale". Il problema è ancora più grave se si pensa a tutte le risorse necessarie per produrre gli 89 milioni di tonnellate di cibo che finisce nell'immondizia nell'Ue. "Parliamo del carburante e dell'attività di estrazione - spiega Potocnik - necessarie per fare il fertilizzante, oltre al trasporto, la refrigerazione, l'imballaggio, le emissioni tossiche nell'aria e nelle acque, oltre all'uso di tante altre risorse naturali".
"Pensate - ha aggiunto il commissario europeo - solo al fatto che ci vogliano fra le 5 e le 10 tonnellate di acqua per produrre un kg di carne di manzo. E la storia non finisce qui. Interriamo o bruciamo un sacco di questi rifiuti, perché una parte relativamente piccola viene trasformata in compost". Tutto questo in un Pianeta sempre più a corto di risorse e dove abitano un miliardo di persone affamate, mentre un altro miliardo soffre di problemi cardio-vascolari e di diabete bisogna ridurre questi sprechi di cibo. Senza contare che secondo il commissario europeo all'ambiente "meno rifiuti alimentari porterebbero ad un migliore uso dei terreni, ad una migliore gestione delle risorse di acqua e ad un uso più sostenibile del fosforo, con un impatto positivo sui cambiamenti climatici". La filiera di alimenti e bevande nell'Ue mangia il 28% delle risorse materiali e genera il 17% delle emissioni di gas serra dirette. "Montagne di cibo non consumato - conclude Potocnik - danno un grande contributo al riscaldamento globale e alla produzione di metano, un gas serra 21 volte più potente della CO2".