Ilva, la bonifica non basterà a fermare il conto dei morti nei prossimi anni
L'epidemiologo Luigi Bisanti: “Gli effetti che si stanno misurando adesso a Taranto sono la conseguenza dell'esposizione di dieci anni fa. Qualunque iniziativa di bonifica si faccia ora non basterà a fermare i decessi, che arriveranno comunque nei prossimi anni. Certo è che se non si agisce subito il conto non avrà mai fine”
08 November, 2012
Abbiamo approfittato della presenza dell'epidemiologo Luigi Bisanti al convegno organizzato dal Comune assieme ai Genitori Anti Smog lunedì 5 novembre per raccogliere un commento sul caso Ilva, in relazione al principio di danno sanitario. “L'Ilva di Taranto segna un precedente enorme, che potrà muovere molte cose, tanto è grave. Siamo davanti alle disastrose conseguenze di una politica industriale condotta male per decenni. Gli effetti che si stanno misurando adesso sono ancora la conseguenza dell'esposizione di dieci anni fa”. Il peggio deve ancora arrivare?
“Purtroppo non si può dire che negli ultimi anni ci sia stata una vera politica di ridefinizione delle regole. Con molta fatica lo si sta facendo adesso, una volta che i buoi sono scappati, però. I decessi sono già in corso da molto tempo, e qualunque iniziativa di bonifica venga proposta ora, non si fermeranno certo nei prossimi anni. Ciò non toglie che se non verranno intraprese al più presto azioni efficaci le morti non avranno mai fine”.
Una situazione catastrofica, che le fortunate condizioni geografiche e meteo-climatiche di Taranto hanno potuto mitigare solo in parte. La concentrazione di inquinanti nell'aria infatti è rimasta relativamente bassa, proprio grazie all'ottima ventilazione della città. Se l'Ilva fosse stata a Milano avremmo già avuto una strage. Eppure il conto sarà salato anche in Puglia; perché allora il Ministro dell'Ambiente Clini minimizzava, arrivando a dichiarare “Nessuno può dire che ci sia una relazione causa-effetto sulle attività industriali attuali di Ilva e lo stato di salute della popolazione”? (Vedi qui)
“Non credo che Clini minimizzi. Il gioco delle parti è difficile e il Ministro ha delle responsabilità molto grandi verso il Paese... è complicato. Inoltre, credo che esaminando la posizione del Ministro, dai primi momenti in cui è esploso il caso alle ultime dichiarazioni, si noti un cambiamento progressivo, un'evoluzione. Sono ottimista”.
Le ultime dichiarazioni del Ministro Clini, intervenuto ad Ecomondo:
«L'Ilva ha ricevuto l'Aia il 27 ottobre; l'autorizzazione prevede che l'azienda adegui le tecnologie dLe ultime dichiarazioni del Ministro Clini, intervenuto ad Ecomondoi produzione agli standard europei più avanzati, che entreranno in vigore nel 2016, ma noi li adottiamo da subito. Io mi aspetto che l'Ilva raccolga questa sfida e che investa perché questo è anche un modo di crescere; se l'azienda s'illude di poter continuare a produrre senza aggiornare le tecnologie sbaglia, se altri sperano di poter impedire all'Ilva d'investire in nuove tecnologie sbagliano pure».
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