Piano antismog a rilento Ora tocca alle auto Euro 3
- da La Stampa del 13.11.2012
13 November, 2012
Andrea Rossi
È tutta una questione di punti di vista. È un passo in avanti dopo anni di stallo o, per citare una metafora abusata, la montagna che partorisce il topolino? Il tavolo convocato in Provincia, che doveva stabilire misure condivise contro l’inquinamento ha partorito un esito che gli addetti ai lavori definiscono «interlocutorio». I 12 comuni coinvolti (e i 5 assenti) non si muoveranno all’unisono, ma secondo una gradualità che vede Torino fare da apripista. Il capoluogo, dal 7 gennaio al 30 marzo 2013, vieterà in via sperimentale la circolazione delle auto Euro 3 diesel all’interno della Ztl da lunedì a venerdì tra le 7,30 e le 17. Altri due comuni - Borgaro e Venaria - faranno altrettanto. Gli altri aspetteranno i risultati, poi valuteranno. In compenso, però, le sette città che finora non s’erano allineate nemmeno alle legge regionale, che impone di vietare la circolazione degli Euro 2 diesel, da gennaio faranno un passo avanti e si adegueranno. Sono Chivasso, Ivrea, Chieri, Beinasco, Nichelino, Orbassano e Pinerolo. Tutti i 17 bloccheranno di giorno gli Euro 0 Gpl e metano.
Per le decisioni definitive bisognerà attendere però il prossimo vertice del 3 dicembre. «Spero che anche altri comuni mettano gli Euro 3 diesel sotto la lente d’ingrandimento, valutando la possibilità di procedere a forme di limitazione, seppur graduali», dice l’assessore all’Ambiente della Provincia Ronco.
Tutti aspettavano di vedere cosa avrebbe fatto Torino, sapendo che nell’amministrazione non c’era accordo sulle misure da adottare. Il vertice di ieri mattina tra l’assessore all’Ambiente Lavolta e il vicesindaco Dealessandri è servito per raggiungere un’intesa che ridimensiona di molto il piano originario. Dei tre step previsti in origine verrà mantenuto solo il primo: divieto di circolazione degli Euro 1 benzina ed Euro 3 diesel all’interno della Ztl tra lunedì e venerdì. Oltre 65 mila vetture coinvolte, di cui 50 mila Euro 3 diesel. Le altre due fasi, che avrebbero portato a bandire altre 180 mila auto, per ora sono state accantonate. Per Lavolta non è una mediazione al ribasso: «È un passo in avanti, che arriva nel giorno in cui vedo uno sforzo significativo da parte di un territorio coeso che intende muoversi in un’unica direzione. Siamo consapevoli del momento di crisi per le famiglie, ma che gli Euro 3 diesel siano cancerogeni lo dice l’Organizzazione mondiale della sanità. E noi non possiamo voltarci dall’altra parte».