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Eco dalle Città dà il via ad una serie di “visite” presso impianti di riciclo e di aziende che utilizzano materie prime seconde per la fabbricazione dei propri prodotti. Iniziamo da Montello SpA, fiore all’occhiello dell’industria del recupero in Italia
12 May, 2009
Già nota al grande pubblico per l’apparizione televisiva durante il programma “Ambiente Italia” su Rai3, la Montello SpA rappresenta l’eccellenza nel settore del trattamento e del riciclo di materiali provenienti dalla raccolta differenziata.
Ne parliamo con il responsabile amministrativo il dott. Paolo Ferrari
Di cosa si occupa la Montello SpA?
Nello stabilimento di Montello, abbiamo due linee produttive differenziate. In una ci occupiamo di selezione, recupero e riciclo di imballaggi in plastica post consumo da raccolta differenziata urbana, ovvero dividiamo il materiale per tipologia di polimero e colore per poi procedere al recupero e riciclo con produzione di materie prime seconde (granuli o scaglie) o prodotti finiti, in particolare geomembrane bugnate per l’edilizia.
Siamo la prima azienda italiana in termini quantitativi trattati con tecnologie all’avanguardia.
La seconda linea di cosa si occupa?
Si occupa del trattamento della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata. Attraverso un processo di digestione anaerobica produciamo gas biologico, da cui ricaviamo energia elettrica, e ammendanti utilizzati in agricoltura.
Anche in questo caso si tratta di un impianto che può essere considerato all’avanguardia per le tecnologie utilizzate, soprattutto nei processi di pretrattamento del materiale proveniente dalla raccolta differenziata.
In tempi di crisi si dice che il mercato delle materie prime seconde abbia avuto un forte rallentamento. È così anche per i vostri prodotti?
Dipende dai prodotti. Dalla selezione della plastica, che svolgiamo per conto di CORPELA, ad esempio, otteniamo differenti tipologie: PET (dalle bottiglie ndr), PE ad alta densità (flaconi ndr), PE a bassa densità ed infine la plastica mista.
Per quel che riguarda il PET non ci sono grossi problemi, il mercato è abbastanza stabile. Anzi, diverse aziende leader del settore stanno sperimentando, in accordo con CONAI, un maggiore e crescente utilizzo della materia prima seconda in luogo della materia prima vergine.
Qualche flessione si riscontra per le altre frazioni, in particolare per il materiale destinato al settore plastico e dell’edilizia e a quello tessile.
E per quel che riguarda l’organico?
Dal trattamento della frazione organica ricaviamo soprattutto biogas ed energia elettrica, in gran parte autoconsumata.
Gli ammendanti che produciamo sono invece destinati allo spandimento in campo aperto e quindi destinati all'agricoltura settore che risente meno dell’attuale congiuntura negativa