Chiude l'Ilva di Taranto: ore 23.00 del 26 novembre 2012
Con riferimento al provvedimento di sequestro preventivo notificato dal GIP di Taranto in data odierna, ILVA osserva “l’ineluttabile l’impossibilità di commercializzare i prodotti e, per conseguenza, la cessazione di ogni attività nonché la chiusura dello stabilimento di Taranto e di tutti gli stabilimenti del gruppo che dipendono, per la propria attività, dalle forniture dello stabilimento di Taranto”.
27 November, 2012
Il comunicato stampa che annuncia la chiusura dell'Ilva di Taranto.
- Premesso che ILVA non è parte processuale nel procedimento penale ed è quindi estranea a tutte le contestazioni ad oggi formulate dalla Pubblica Accusa;
- premesso altresì che lo stabilimento ILVA di Taranto è autorizzato all’esercizio dell’attività produttiva dal decreto del Ministero dell’Ambiente in data 26.10.2012 di revisione dell’AIA;
- premesso infine che il provvedimento di sequestro emesso dal GIP di Taranto in data odierna si pone in radicale e insanabile contrasto rispetto al provvedimento autorizzativo del Ministero dell’Ambiente, la Società proporrà impugnazione avverso il provvedimento di sequestro e, nell’attesa della definizione del giudizio di impugnazione, ottempererà all’ordine impartito dal GIP di Taranto.
Ciò comporterà in modo immediato e ineluttabile l’impossibilità di commercializzare i prodotti e, per conseguenza, la cessazione di ogni attività nonché la chiusura dello stabilimento di Taranto e di tutti gli stabilimenti del gruppo che dipendono, per la propria attività, dalle forniture dello stabilimento di Taranto.
Per chiunque fosse interessato, ILVA mette a disposizione sul proprio sito leconsulenze, redatte da i maggiori esponenti della comunità scientifica nazionale e internazionale, le quali attestano la piena conformità delle emissioni dello stabilimento di Taranto ai limiti e alle prescrizioni di legge, ai regolamenti e alle autorizzazioni ministeriali, nonché l’assenza di un pericolo per la salute pubblica.
ILVA ribadisce con forza l’assoluta inconsistenza di qualsiasi eccesso di mortalità ascrivibile alla propria attività industriale, così come le consulenze epidemiologiche sopraccitate inequivocabilmente attestano.