Ilva, Giorgio Assennato (Arpa Puglia): "Non ci sono state pressioni di Ilva su Arpa"
Il direttore Generale dell’Arpa Puglia ha tenuto una conferenza stampa (trasmessa anche nelle sedi di Taranto e Brindisi in diretta streaming) sulle ultime vicende dello stabilimento ILVA di Taranto. Respinta categoricamente l’ipotesi del gip. "Scriverò al procuratore Franco Sebastio e lui potrà convocarmi, se opportuno". Articolo “Assennato: inviatemi avviso di garanzia” – articolo della Gazzetta del Mezzogiorno del 27 novembre 2012
27 November, 2012
Respinge categoricamente l’ipotesi del gip di Taranto Patrizia Todisco di pressioni, «oltre ogni ragionevole dubbio», esercitate su di lui per ammorbidire due anni fa una posizione intransigente sull'Ilva e va al contrattacco. «Chiederò al procuratore Sebastio – annuncia ai giornalisti il direttore dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato - di inviarmi un avviso di garanzia perchè soltanto ricevendolo potrò difendere me stesso da un’accusa che francamente configura una qualche deontologica difficoltà». Un cronista gli suggerisce se non sia più semplice chiedere un incontro per chiarire ogni aspetto. «Allora – aggiunge – scriverò al procuratore e lui potrà convocarmi, se opportuno. Ho estrema fiducia nella magistratura».
Circa i rapporti con la Regione Puglia e con Nichi Vendola, Assennato – al quale l’anno scorso è stato rinnovato il mandato quinquennale di responsabile dell’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente – ribadisce che in passato c'è stato solo un contrasto «sul fotovoltaico in ambito rurale che poi si è sanato nel senso che la Regione ha esattamente seguito i principi che erano nelle linee guida di Arpa Puglia».
“Non ci sono state pressioni di Ilva su Arpa – prosegue Assennato – e poichè non ci sono state non ci sono nè registi chiari nè registi occulti. Chi mi conosce sa che ho sempre tenuto a favorire l’ambientalizzazione radicale da parte di quell'azienda, mantenendo una linea precisa. Non avrei accettato la benchè minima pressione”. “Di fronte a una pressione – insiste – si sarebbe configurata un’interruzione del rapporto fiduciario e ovviamente questo avrebbe portato alle doverose conseguenze. Sarei tornato all’università”.
“Ilva – prosegue Assennato – non ha mai espresso una benchè minima ostilità nei confronti di Arpa, percepito come il nemico. Io ogni anno sono stato invitato a tenere il mio intervento alla presentazione del rapporto ambiente e salute. Ho fatto il controcanto e sono stato io a produrre proprio in quella sede i dati relativi all’Ilva. C'era un riconoscimento di una funzione pubblica di controllo che certamente poteva essere, ed era, percepita come fastidiosa”.
Vendola – ha detto ancora – “non mi ha mai chiesto di essere cauto sulle attività svolte dall’Ilva”. “Queste attività, fatte dai nostri tecnici – ha rilevato il dirigente – comunque sarebbero andate avanti. Se avessi avuto una pressione di questo tipo non avrei assolutamente accettato. Su questo non ci piove”.
Assennato ha poi ricordato che solo con il suo arrivo alla guida dell’Arpa, nel 2006, fu “migliorata la capacità di monitoraggio dell’aria di Taranto” e che nel 2008, in soli sei mesi, fu creato il 'laboratorio diossine. Ciò – ha concluso - ha così consentito una “fortissima attività di campionamento e di evidenziare le criticità dell’inquinamento da benzo(a)pirene e Pm10”.
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