Ilva, Vendola: “La Valutazione del danno sanitario è la soluzione per uscire dalla crisi tarantina”
Per uscire "dalla drammatica crisi tarantina" Vendola si rivolge ai Ministri Clini e Balduzzi per realizzare la valutazione del danno sanitario" dell'impianto. E' lo strumento scientifico, innovativo nello scenario nazionale, proposto dalla Regione Puglia per sbloccare questa situazione di empasse. La lettera di Nichi Vendola
27 November, 2012
Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha scritto il 27 novembre ai Ministri Corrado Clini e Renato Balduzzi per chiedere loro “di voler promuovere e curare la tempestiva operatività tra Istituto Superiore della Sanità, ISPRA e le istituzioni regionali”, indicando come “una possibile via d’uscita dal drammatico impasse della crisi tarantina, la celere produzione della valutazione del danno sanitario dell’impianto”
“Occorre – si spiega nella lettera - completare e aggiornare le conoscenze sanitarie-ambientali per accertare” preventivamente “il rischio sanitario “accettabile” che proverebbe l’assenza di pericolo (non del rischio, ndr) dei limiti di emissioni della nuova AIA e degli interventi in essa previsti”.
La sentenza di disastro ambientale emessa dalla Procura di Taranto scaturì – si dice nella lettera – in sede di incidente probatorio dalla "prova di un reato di pericolo". Secondo la regione Puglia, l’unica via d’uscita è quella di realizzare "una prova contraria", cioè produrre uno studio "sulla valutazione del danno sanitario dell'Ilva", così come è stato stabilito dalla legge regionale sulla valutazione del danno sanitario approvata il 24 luglio di quest’anno (due giorni prima della sentenza della procura). I soggetti individuati "sono l’ARPA Puglia, l’ARES, la ASL di Taranto e in sede nazionale i loro Ministeri, ISPRA e ISS". Ciò che manca sono "i criteri guida e le procedure non ancora uniformate sul piano organizzativo". Vista "la preoccupante rapida evoluzione della vicenda ILVA di Taranto" il prossimo passo dei Ministeri - suggerito dalla regione Puglia - è quello di concretizzare tale coordinamento.
Questa la richiesta espressa in prima persona dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola: “Chiedo di voler promuovere e curare la tempestiva operatività comune tra ISS, ISPRA e le citate istituzioni regionali e di contemplare tali problematiche in ogni possibile intervento da parte del Governo”.
Questo il testo integrale della lettera.
“La preoccupante rapida evoluzione della vicenda ILVA di Taranto richiede di massimizzare lo sforzo sinergico istituzionale verso il completamento e l’aggiornamento delle conoscenze sullo stato ambientale-sanitario dell’area Tarantina, propedeutico alla necessaria definizione degli scenari di sviluppo prossimi futuri della stessa. Una possibile via d’uscita dal drammatico impasse della crisi tarantina consiste nella celere produzione della valutazione del danno sanitario dell’impianto. La Regione Puglia ritiene, infatti, che soltanto l’accertamento preventivo di un rischio sanitario “accettabile” proverebbe l’assenza di pericolo dei limiti emissioni della nuova AIA e degli interventi in essa previsti. A fronte di una prova consolidata nell’incidente probatorio di un reato di pericolo, è necessario una evidenza contraria, come quella che potrebbe scaturire dalla citata valutazione del danno sanitario. In particolare, la delicata fase attuale di valutazione del danno sanitario (ai sensi della Legge regionale 24 luglio 2012, n. 21) vede impegnati in sede locale l’ARPA Puglia, l’ARES e la ASL di Taranto e in sede nazionale i Loro Ministeri, ISPRA e ISS secondo procedure non ancora uniformate sul piano organizzativo e dei criteri guida.
Ritenendo utile e necessario concretizzare tale coordinamento, chiedo di voler promuovere e curare la tempestiva operatività comune tra ISS, ISPRA e le citate istituzioni regionali e di contemplare tali problematiche in ogni possibile intervento da parte del Governo”.
NICHI VENDOLA