Acqua, le ricette della Ue
Per migliorare la qualità delle acqua del Vecchio Continente, la Commissione europea propone un piano. Tre i pilastri fondamentali: una legislazione che punti a limitare i consumi e gli inquinamenti, integrare i diversi settori che impiegano ingenti risorse idriche e fissare degli standard di riutilizzo
30 November, 2012
Le acqua europee, come quelle nostrane, non godono di buona salute. Lo afferma la Commissione dell'Unione europea che, di recente, ha pubblicato un piano per la salvaguardia delle risorse idriche con l'obiettivo di garantire che la disponibilità di acqua di buona qualità sia sufficiente a soddisfare le esigenze dei cittadini, dell'economia e dell'ambiente. "E' il momento - afferma il Commissario per l'Ambiente, Janez Potocnik (foto) - di dare spazio a soluzioni innovative nell'ambito delle politiche idriche e dell'industria delle acque". Il piano Ue si basa su tre pilastri. Migliorare l'attuazione della politica idrica sfruttando tutte le opportunità dalla legislazione europea, con l'applicazione, ad esempio, del principio di "chi inquina paga", ricorrendo alla misurazione del consumo d'acqua, a una tariffazione delle acque e a una migliore analisi economica. Occorre poi integrare maggiormente gli obiettivi di politica idrica nei settori dell'agricoltura, della pesca, delle energie rinnovabili, dei trasporti e per i fondi di coesione e strutturali. Terzo e ultimo pilastro, riguarda la necessità di colmare le lacune esistenti nell'efficienza idrica: il piano prevede infatti che gli stati membri stabiliscano obiettivi in materia di contabilità delle acque e che siano elaborati degli standard per il loro riutilizzo.