Ilva, l'assessore regionale all'Ambiente Nicastro:"Confermati i timori della vigilia, prima produzione e poi salute"
“Pur comprendendo la necessità di smorzare l'allarme sociale dovuto alla minacciata perdita di posti di lavoro, la sensazione è che il decreto legge appena varato confermi il primato della produzione sull'uomo. Un colpo di spugna sull’inchiesta più coraggiosa della storia giudiziaria italiana
30 November, 2012
“Pur comprendendo la necessità di smorzare l'allarme sociale dovuto alla minacciata perdita di posti di lavoro, la sensazione - in mancanza ancora del testo licenziato in Consiglio dei ministri - è che il decreto legge appena varato confermi ancora una volta, come purtroppo da sempre fa la storia industriale mondiale e quella italiana, il primato della produzione sull'uomo. La sensazione è che si sia tenuto assai più conto delle ragioni dell’economia che di quelle della salute dei cittadini”. A dichiararlo l'Assessore alla Qualità dell'Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro.
“La Costituzione prevede che l'iniziativa economica privata sia libera ma che non possa esercitarsi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Sebbene il Presidente del Consiglio abbia dichiarato come vi sia stata la massima attenzione al rispetto di tutti i principi costituzionali che incrociano la vicenda ILVA a Taranto e che non vi siano rischi di incostituzionalità, resta tutta intera l'amarezza per l'aver dovuto scegliere - prosegue Nicastro - tra salute, lavoro e produzione".
"Non appare una conciliazione, piuttosto uno scollamento, uno iato tra i due aspetti sempre più esasperato. Stando alle anticipazioni giornalistiche, il decreto sembra prevedere meccanismi di controllo e sanzionatori non congrui e che per la loro novità nel quadro italiano rischiano di riversare sugli enti territoriali la messa in sicurezza e le bonifiche al termine dell'efficacia dell'AIA”.
"Ancor più delicata è la questione dell'inefficacia dei sequestri disposti dalla Magistratura di Taranto, quello sulla aree a caldo ormai è coperto dal giudicato cautelare. Le rassicurazioni del Premier e gli inviti a non impugnare il decreto appena emesso confermano quello che auspicavamo non accadesse mai: un colpo di spugna sull’inchiesta più coraggiosa della storia giudiziaria italiana".
"Una legge dello Stato – conclude l'Assessore – sospende l'efficacia di atti legittimamente adottati, da un altro potere dello Stato, a tutela di beni, il diritto alla salute ed alla vita, di rango superiore rispetto al diritto al lavoro ed alla libera intrapresa privata".