Maxi buco, il Covar batte cassa
La proposta choc di rendere pubblici gli evasori è sostenuta anche dai sindaci - da La Stampa del 14.05.2009
14 May, 2009
GIUSEPPE LEGATO
MONCALIERI
La storia è questa: il Covar 14 (consorzio rifiuti della cintura sud di Torino) ha deciso che è ora di rendere pubblici gli evasori della tariffa rifiuti. Non i privati e le famiglie, ma le aziende - quelle sì - che non pagano le bollette dal 2004. Lo ha fatto dopo aver analizzato i dati sul mancato gettito fiscale degli ultimi cinque anni.
Il credito non riscosso – e quindi il totale evaso – ammonta a 22 milioni di euro. Un’enormità per un consorzio senza discariche che quindi deve appoggiarsi a Basse di Stura a prezzi non proprio concorrenziali. Risalta il fatto che oltre il l’80% del capitale non incassato è relativo alle fatture giacenti delle aziende del territorio che sono molto più indisciplinate delle famiglie. Il neo presidente del consorzio Leo Di Crescenzo, cosi, ha cosi deciso: «A breve on-line ci saranno tutti i nomi di chi non paga le utenze non domestiche (le aziende ndr). Siamo stufi di questa situazione».
La proposta è stata avanzata dal sindaco di Trofarello Maurizio Tomeo nell’ultima riunione dei sindaci del consorzio: «È giusto che chi evade le tasse venga smascherato – ha detto Tomeo – altrimenti il messaggio che passa - nessun danno di immagine - ci porterà alla rovina». Detto, fatto. Il via libera alle cosiddette liste di proscrizione è stato dato. Adesso ci sono da chiarire i tempi. Per intanto il Covar si è affidato a Equitalia per intascare gli arretrati dopo aver mollato la società di recupero crediti Gec che - a detta del presidente Di Crescenzo – non aveva la possibilità di procedere al recupero coattivo. Equitalia ha già provveduto nei giorni scorsi a recapitare centinaia di fatture nelle case degli evasori che vivono nei comuni del consorzio.
Il totale contestato è 2,2 milioni di euro. Ma 22 milioni – il dato complessivo come detto prima – è alto. Troppo alto. Il Covar deve fare ricorso alle banche. Si aprono due strade, entrambe gravate da interessi onerosi: «O si chiedono i prestiti o si sfora utilizzando il fido bancario che abbiamo acceso», spiega Di Crescenzo. Gli interessi cosiddetti passivi si aggirano attorno al 3,5% che su 22 milioni di euro fa la modica – si far per dire - cifra di 787 mila euro in più che gravano sulle tariffe dei virtuosi e sui bilanci in generale. Da qui la scelta del recupero coattivo con ganasce alle auto e interventi diretti sui conti correnti dei cattivi contribuenti.
Prima di ciò arriverà la classica bolletta con scadenza breve, poi la cartella esattoriale sarà immessa a ruolo e la pratica trasferita a Equitalia. Con la manovra poi di pubblicazione dei nomi degli evasori il Covar si aspetta di rientrare più velocemente dal credito. Per alleggerire definitivamente un bilancio sempre difficile toccherà poi sistemare le tre discariche in post conduzione (oggi chiuse e inutilizzabili) di Vinovo, Beinasco e La Loggia. La loro manutenzione ordinaria e straordinaria costa ai cittadini 1,5 milioni di euro all'anno: «Ma – dice il sindaco di Nichelino Giuseppe Catizone – dovrebbero essere prese in carico dall’Autorità d’ambito».
Proprio ieri Covar ha approvato il bilancio preventivo. Nel 2009 i ribassi della tariffa per i cittadini dovrebbero aggirarsi attorno al 10% che diventa il 14% a Trofarello.