Il tribunale del riesame dice no al sequestro dell'inceneritore di Parma. La procura pronta al ricorso in Cassazione
Dopo il no del tribunale del riesame alla richiesta di sequestro del cantiere del termovalorizzatore di Ugozzolo di Parma, la Procura si dice pronta a ricorrere in Cassazione. Il sindaco Pizzarotti: «Resta ancora tutto da verificare se sussistono ipotesi di reato gravi come l’abuso d’ufficio e la corruzione»
08 December, 2012
Il tribunale del riesame ha detto no alla richiesta di sequestro del cantiere del nuovo termovalorizzatore di Ugozzolo di Parma. Il rigetto da parte del collegio d’appello, arriva dopo che a settembre il Gip Maria Cristina Sarli aveva a sua volta rigettato la richiesta di sequestro preventivo inoltrata a fine luglio dalla Procura della Repubblica per abuso edilizio e abuso d’ufficio, per cui erano indagate tredici persone tra Iren, Comune e Provincia. É ancora presto per averne certezza, ma stando alle parole del procuratore capo di Parma Gerardo Laguardia sembra che la Procura ricorrerà in Cassazione: «Stiamo valutando, ma ritengo che si procederà» ha dichiarato il magistrato, che ha poi aggiunto: «È vero che non è stato concesso il sequestro, ma vengono fatte considerazioni molto pesanti su tutto l'iter amministrativo dell'inceneritore».
Queste invece le prime parole del Sindaco di Parma Federico Pizzarotti: «Siamo partiti per spegnere l’inceneritore e abbiamo acceso la luce su un sistema torbido che è ancora tutto da rendere chiaro. Le motivazioni che hanno portato il Tribunale del Riesame a rigettare l’ipotesi di sequestro sono molto precise: infatti resta ancora tutto da verificare se sussistono ipotesi di reato gravi come l’abuso d’ufficio e la corruzione. Le battaglie si combattono anche se non sei sicuro di vincerle e noi questa battaglia l’abbiamo sempre vissuta così ogni giorno e continueremo a farlo». Gli fa eco l'assessore all'Ambiente Gabriele Folli: «Sono molto soddisfatto del risultato e del lavoro che abbiamo sin qui svolto, perché lo abbiamo fatto con impegno, onestà e tanti notti insonni. Noi abbiamo la coscienza pulita ed amministriamo questa città a testa alta. Qualcun altro non può dire altrettanto: non una obiezione, non un dubbio è stato sollevato da chi prima di noi aveva il dovere di garantire ai cittadini di Parma i valori che devono contraddistinguere chi vuole gestire la cosa pubblica».
Secondo la Gazzetta di Reggio
i giudici avrebbero confermato l'insussistenza dell'ipotesi di reato dell'abuso edilizio avanzata dalla Procura (oltre a questa c'era anche l'ipotesi di abuso di ufficio), e avrebbero riconfermato la legittimità delle procedure urbanistiche seguite da Iren. L'azienda si riserva un commento dopo aver preso visione delle motivazioni. Il nulla osta alla prosecuzione dei lavori è il secondo punto messo a segno da Iren in pochi giorni. A inizio settimana, infatti, Atersir ha confermato che la scadenza della convenzione con la multiutility per la gestione del servizio rifiuti è fissata nel 2014, spazzando via il rilievo sollevato dall'amministrazione comunale grillina, secondo la quale sarebbe scaduta il 3 ottobre scorso. Il parere di Atersir, ente deputato ad esprimere l'ultima parola sulla vicenda, ha inoltre contraddetto la posizione della Regione, che con il direttore generale dell'assessorato all'Ambiente, aveva fissato la scadenza della convenzione a novembre 2011.