ABCittà, partner Pedibus: vogliamo che il progetto sia partecipato e continuativo
E’ iniziato a Milano il nuovo progetto Pedibus per le scuole primarie finanziato dal Comune con i fondi della Legge 285/1997 a sostegno dell'infanzia. ABCittà capocordata insieme a Legambiente per estendere e sostenere la mobilità a piedi degli scolari milanesi. L’intervista ad ABCittà
18 December, 2012
Cristian Zanelli è il responsabile di Pedibus per ABCittà, la cooperativa sociale che ha vinto la gara indetta dal Comune di Milano grazie ad un ATI – Associazione Temporanea d’Imprese – con Legambiente. I progetti Pedibus si prefiggono di difendere la mobilità lenta, favorire l’accessibilità della città ai bambini, promuoverne l’autonomia e facilitare la scoperta del territorio. Chiediamo come mai ancora si parla poco dell'ultimo progetto voluto e finanziato dal Comune.
"In realtà l’aggiudicazione è avvenuta ad ottobre, quindi sono mesi che ci lavoriamo, ma siamo ancora nella fase progettuale che è comunque fondamentale e molto delicata. Per esperienza sappiamo che i progetti Pedibus hanno bisogno di un forte coinvolgimento di tutti i soggetti: le scuole, i bambini, i genitori e gli eventuali altri volontari. Vanno preparati e sensibilizzati, e questo è parte del nostro lavoro, perché Pedibus non è un servizio a pagamento ma un’opera portata avanti da volontari che devono essere seguiti e motivati.
Stiamo raccogliendo le adesioni delle scuole – al momento sono 23 – e avviando i laboratori con i bambini per spiegare cos’è Pedibus e capire le loro idee e desideri".
Quali sono i tempi e le azioni di Pedibus a Milano e che numeri di scolari coinvolgerà?
"La prima fase è quella di costituire un gruppo promotore in ogni scuola che aderisce al progetto, cui sottoporre un questionario che ci permetta di conoscere idee, disponibilità, tipo di territorio della scuola, esperienze pregresse di Pedibus.
La seconda fase coinvolge direttamente i bambini con i laboratori d’incontri che serviranno a scoprire strade e negozi dei quartieri coinvolti, proprio attraverso le loro risposte per fare una mappatura del territorio. Con Pedibus si dice che i bambini “tracceranno le linee” dei loro percorsi a piedi; sì, proprio come delle linee immaginarie di autobus. E’ molto importante che Pedibus sia anche uno strumento di relazione e conoscenza del proprio quartiere, delle strade, dei negozianti, anch’essi verranno coinvolti. Poi ci saranno gli incontri tra i bambini e i genitori o nonni che si sono offerti come volontari accompagnatori.
A parte vari Pedibus minori che già sono attivi in città e che vorremmo comprendere ed unire al nostro progetto, il nuovo Pedibus di Milano “sarà in strada” con tutte le scuole coinvolte all’inizio della primavera".
Quali sono i referenti del Comune e quanti bambini vorreste raggiungere con Pedibus?
"Pedibus prevede la relazione con un Vigile responsabile del progetto e con il competente Ufficio Pedibus del Comune, è un progetto partecipato in cui il pubblico vuole condividere e controllare quello che faremo. La volontà del Comune è coinvolgere 2 o 3 scuole primarie per zona di Milano, quindi dovremo lavorare con quasi 30 scuole coprendo un po’ tutta la città. Le scuole aderenti per ora sono 23".
In certe zone di Milano si vedono dei cartelli di “Fermata Pedibus” per i bambini, appesi ai pali, ad esempio in zona Isola. Siete già voi?
"No. Bisogna sapere che di Pedibus (già sperimentato dal Comune e partito nel 2010, ndr) ce ne sono tanti, tante varianti, promosse localmente da scuole o genitori e che spesso funzionano. All’Isola ad esempio c’era già il Pedibus della scuola Dal Verme che funziona bene. Anche la scuola di via Colletta ne ha già uno in pista. Il nostro obbiettivo è coinvolgere e sostenere anche questi Pedibus già esistenti e unificarli tutti sotto un progetto comune e che duri nel tempo".
Quindi aspettiamo la primavera per vedere i bambini in giro “in cordata”?
"Sì, ora stiamo facendo i laboratori. I bambini in strada li vedremo all’inizio della primavera. Tuttavia da metà gennaio distribuiremo a tutti le pettorine Pedibus. Quelle sono già pronte, fanno parte del nostro budget e sono un segno importante del progetto".