Riscaldamento, Coldiretti: «Con la crisi boom di camini e stufe a legna»
Secondo l'associazione, negli ultimi anni si è registrato un vero e proprio crollo dei consumi di gas per il riscaldamento domestico, cui è corrisposto un boom dell'uso di legna da ardere per alimentare camini e stufe
07 January, 2013
Con il crollo dei consumi di gas ai minimi da dieci anni sono aumentate nello stesso arco di tempo del 26% le importazioni di legna da ardere per tenere accesi stufe e camini per i quali si è registrato con la crisi un vero boom. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della diffusione dei dati sul crollo del consumi di gas ai minimi secondo le elaborazioni di Staffetta Quotidiana su dati di Snam Rete Gas, sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2012. Con la crisi e l'aumento del prezzo dei combustibili quest’inverno sono state accesi oltre sei milioni di stufe e camini sul territorio nazionale.
«Una dimostrazione evidente del ritorno di forme di riscaldamento che sembravano dimenticate dovuto - precisa la Coldiretti - al crescente interesse verso questa forma di energia che e diventata competitiva dal punto di vista economico oltre a essere più sostenibile dal punto di vista ambientale». Una tendenza dovuta, sostiene l'associazione, in parte alla riapertura dei camini nelle vecchie case ed alla costruzione di nuovi, ma anche ad una forte domanda di tecnologie più innovative nel comparto delle stufe a legna, delle caldaie a pellets dove l'industria italiana soddisfa oltre il 90% delle domanda sul mercato interno mentre destina quasi un terzo della produzione nazionale alle esportazioni.
«L'Italia è diventato il primo importatore mondiale di legna da ardere nonostante la presenza sul territorio nazionale di 10 milioni e 400mila ettari di superficie forestale, in aumento del 20% negli ultimi 20 anni - continua la Coldiretti - I 12 miliardi di alberi che coprono oltre un terzo della superficie nazionale (35%) costituiscono il polmone verde dell'Italia con circa 200 alberi per ogni italiano». I boschi, inoltre, ricoprono un ruolo centrale come assorbitori e contenitori di anidride carbonica e sono fondamentali nella mitigazione e nell'adattamento ai cambiamenti climatici in corso ma potrebbero svolgere un ruolo ancora più importante per compensare il fabbisogno energetico del Paese.
Secondo l'associazione, dunque, è importante rilanciare la gestione dei boschi che, oltre alle valenze territoriali, sociali e paesaggistiche, potrebbe contribuire in modo decisivo anche al raggiungimento degli obiettivi del Piano d'azione nazionale per le fonti rinnovabili, secondo il quale le biomasse dovranno coprire il 44% dei consumi di fonti rinnovabili e il 58% dei consumi di calore totale.