Assessore Ronco, come giudica la retromarcia di Torino sul fermo delle auto diesel Euro3 all'interno della Ztl?

Si è persa un'occasione per fare passi avanti nella lotta allo smog e per incentivare un uso consapevole dell'auto. Il blocco dei veicoli diesel Euro3 non era un provvedimento eccessivo e interessava motorizzazioni con un peso ambientale notevole. Ora si sente parlare di misure alternative per incentivare l'uso dei mezzi pubblici. Ma sono solo speranze... Il disincentivo al mezzo privato passa anche da limitazioni alla circolazione. Immagino già che nei prossimi giorni, appena si accennerà al possibile ampliamento della Ztl, si troverà analoga resistenza degli stessi che oggi hanno spinto per annullare il blocco.
Il percorso comunque è ancora lungo. Il tema smog resta sul tavolo. Anzi, il rischio ora è che ce lo ponga in modo molto più pesante l'Europa. Penso che il provvedimento non fosse così impattante ma siamo sotto elezioni e qualcuno ha voluto avere visibilità... L'assessore Lavolta invece ha avuto coraggio a difendere con forza il provvedimento.

Teme che la decisione di Torino possa avere un effetto domino sugli altri comuni della provincia che avevano adottato la stessa misura?

No, per ora non ne ho avuto sentore.

Torino però perde il suo ruolo trainante.

L'assessore Lavolta ha provato ad osare di più. Ora torniamo alla situazione classica che c'era all'epoca del mio insediamento in Provincia. Alcuni anni fa era la cintura torinese ad esser più coraggiosa del capoluogo. E ora torniamo a quella situazione.

Pensa di convocare il Tavolo di coordinamento sulla qualità dell'aria nei prossimi giorni?

No, in questo momento non porterebbe a novità positive o nuovi provvedimenti. Non potremmo far altro che constatare il passo indietro di Torino. All'ultima riunione ci siamo comunque lasciati con una serie di compiti da svolgere a livello locale.

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