Legge Ilva, i giudici accolgono l’eccezione di costituzionalità. Clini: “Si applichi comunque la legge”
Ilva, i giudici di Taranto accolgono l'istanza della Procura e rinviano la legge salva-fabbrica alla Consulta. L'articolo 3 della legge 'salva-Ilva' violerebbe 5 articoli della Costituzione. Il Ministro Clini: "in attesa che la Consulta si esprima, la legge deve comunque essere applicata". Nel frattempo viene disdetta una commessa da 25 milioni di dollari
15 January, 2013
Il tribunale di Taranto, in funzione di giudice dell'Appello, ha sollevato questione di legittimità costituzionale sulla legge 'Salva Ilva' inviando gli atti alla Consulta. L'ordinanza, che accoglie la richiesta della procura, e' stata emessa dal Tribunale sciogliendo la riserva sul ricorso presentato dall'Ilva finalizzato al dissequestro dei prodotti finiti e semilavorati (1,8 mln di tonnellate circa, valore un miliardo di euro).
L'articolo 3 della legge 'salva-Ilva' violerebbe 5 articoli della Costituzione. Lo scrive il tribunale di Taranto che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale inviando gli atti alla Consulta. La legge - secondo i giudici - contrasta con gli articoli 3, 24, 102, 104 e 112 della Costituzione nella parte in cui autorizza "in ogni caso" l'Ilva "alla commercializzazione dei prodotti", compresi quelli realizzati prima dell'entrata in vigore del decreto, sebbene sequestrati.
Dopo i giudici dell'appello, ora sul dissequestro si pronuncerà anche il gip Patrizia Todisco, che presumibilmente confermerà la decisione di tenere bloccati coils e lamiere in attesa che si pronunci la Consulta sulla costituzionalità o meno della legge. Il blocco delle merci dell'Ilva rende a questo punto ancora più incerti i tempi di riavvio dell'area a freddo del siderurgico, i cui impianti sono quasi tutti fermi. Lo stop è dovuto sia alla crisi di mercato, sia all'impossibilità di stoccare altri prodotti perchè i piazzali e i magazzini sono da fine novembre occupati da quelli che la magistratura ha sequestrato. L'Ilva ha già perso una commessa dagli Usa: 25mila tonnellate di tubi che sarebbero dovuti servire per un gasdotto. Un ordine da 25 milioni di dollari che il cliente ha disdettato perchè l'azienda non ha rispettato i tempi di fornitura. «Le prime 9mila tonnellate per il cliente americano - spiega l'Ilva - erano nel milione e 700mila tonnellate di merci che i giudici tengono bloccate».
“Desidero sottolineare che – ha dichiarato Corrado Clini – in attesa che la Consulta si esprima, la legge deve comunque essere applicata”.
“Prendo atto – ha continuato– della decisione del Tribunale dell’Appello di Taranto in merito alla richiesta della Procura della Repubblica sull’eccezione di costituzionalità della legge 231/2012. La legge ha integralmente recepito le prescrizioni stabilite dalla Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), rilasciata all’ ILVA il 26 ottobre 2012, che impongono - in anticipo rispetto alle scadenze europee - l’impiego delle migliori tecniche disponibili per la produzione di ferro e acciaio, ai fini della tutela della salute e della protezione ambientale. Per dare attuazione all’AIA è necessaria la continuità produttiva dello stabilimento”.
“Per questo motivo – ha proseguito – la legge stabilisce ‘la prosecuzione dell'attività produttiva anche quando l'autorità giudiziaria abbia adottato provvedimenti di sequestro sui beni dell'impresa titolare dello stabilimento’. Inoltre, agli stessi fini, è stato rimosso, direttamente e con effetto immediato, il vincolo del sequestro degli impianti e dei prodotti, disponendo che ILVA ‘è immessa nel possesso dei beni dell'impresa ed è in ogni caso autorizzata alla commercializzazione dei prodotti, ivi compresi quelli realizzati antecedentemente alla data di entrata in vigore della legge’.
“La legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 4 gennaio 2013. E’ un provvedimento urgente. Ad oggi l’impresa non ha la disponibilità dei prodotti diversamente da quanto previsto dalla legge, e questa situazione può compromettere il rispetto delle prescrizioni e dei tempi stabiliti dall’AIA per la protezione della salute e dell’ambiente.