Nel Vercellese caldaie pericolose ed energivore
Dati preoccupanti dopo i controlli: soltanto il 23% degli impianti è a norma di legge. L'assessore Finocchi: "I cittadini non hanno ancora compreso la funzione del bollino verde: è in gioco sia la salvaguardia dell'ambiente che la sicurezza delle famiglie"
20 May, 2009
La Provincia di Vercelli ha concluso il 30 aprile la campagna 2008-2009 di verifiche sugli impianti termici autonomi e centralizzati. Le verifiche, finalizzate al risparmio energetico, alla salvaguardia della qualità dell’aria e alla sicurezza delle abitazioni dei cittadini, sono state svolte dall’Agenzia Provinciale per l’Energia del Vercellese e della Valsesia (A.P.E.V.V.). Su 447 impianti termici controllati, attivi nei comuni di Alagna Valsesia, Alice Castello, Asigliano Vercellese, Bianzè, Cellio, Crova, Fontanetto Po, Olcenengo, Pertengo, Quarona, Ronsecco, Rovasenda, Sali Vercellese e Vercelli ben 193 sono risultati sprovvisti di bollino verde (circa il 43%). Inoltre è emerso che solo il 23% degli impianti controllati è risultato conforme alla legge, mentre si sono riscontrate anomalie tecniche in 344 impianti (circa il 77%) per la mancanza o l'inadeguatezza del foro di aerazione o la mancanza di documentazione.
A fronte di questi dati preoccupanti l'Apevv ha provveduto ad inviare 106 comunicazioni ai sindaci dei Comuni interessati per i provvedimenti di competenza a tutela della pubblica incolumità. "I dati sono preoccupanti -ha dichiarato l’assessore provinciale all’Ambiente Fabrizio Finocchi- a distanza di alcuni anni dall’inizio di queste campagne di verifica i cittadini non hanno ancora compreso la funzione del controllo periodico delle caldaie e del bollino verde. Il problema non è legato solo all’inquinamento, cosa di per sé già importante, ma anche alla sicurezza delle famiglie. Vivere con in casa un impianto di riscaldamento non a norma o che non ha subito le verifiche annuali è un pericolo. Questi controlli garantiscono non solo l’ambiente ma anche la vita dei cittadini. E’ necessario un cambio di mentalità importante, un terzo dei cittadini controllati viveva con un impianto di riscaldamento pericoloso in casa".