Rifiuti in Valle d'Aosta. Il Governo impugna la legge regionale approvata dopo il referendum
Il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare la legge regionale approvata dopo il referendum valdostano dello scorso 18 novembre che ha bocciato la costruzione del pirogassificatore. Le reazioni alla decisione del Governo
21 January, 2013
Nella seduta di venerdì 18 gennaio, il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’impugnativa della legge regionale valdostana numero 33 del 2012, approvata dopo il risultato del referendum del 18 novembre 2012 che ha bocciato la costruzione del pirogassificatore. Come si legge nel comunicato del Consiglio dei Ministri, la legge contiene disposizioni in contrasto con la normativa statale in materia di tutela dell'ambiente e, pertanto, viola l'art. 117, secondo comma, lett. s), della Costituzione. Come spiega una nota della Regione, nella scheda dell'impugnativa della legge in materia di rifiuti, "non risulterebbe ammissibile la procedure referendaria propositiva, in relazione a quanto previsto dall'articolo 15 dello Statuto speciale".
Le reazioni
Sussista o meno l'incostituzionalità della norma appare tuttavia poco probabile che la Regione scelga di intraprendere nuovamente la strada dei trattamenti a caldo vista la palese ostilità popolare emersa con il risultato del referendum. All'agenzia Ansa l'assessore regionale all'ambiente Manuela Zublena ha dichiarato che dopo l'impugnativa "il quadro complessivo sulla gestione dei rifiuti è quantomai incerto" ma è necessario "procedere tenendo conto, senza posizioni ideologiche, da una parte delle disposizioni europee e nazionali e dall'altra - sottolinea Zublena - della volontà espressa dai cittadini valdostani nel voto referendario, individuando uno scenario sostenibile e realizzabile".
Legambiente Valle d'Aosta considera "apprezzabili e condivisibili" le dichiarazioni dell'assessore regionale all'ambiente Manuela Zublena. "La strada è tracciata - ha spiegato Legambiente - gli scenari alternativi agli inceneritori sono in fase di verifica: indietro non si torna". Anche nel caso la Corte Costituzionale dovesse dare ragione al Governo, secondo l'associazione ambientalista "l'amministrazione regionale non può ignorare la volontà dei cittadini: le urne hanno bocciato l'idea di costruire un pirogassificatore in Valle d'Aosta per smaltire i rifiuti. Anche ammesso che una legge regionale non possa vietare l'utilizzo di impianti di trattamento a caldo, nessuno può obbligarci di fatto a costruirli e impiegarli!".
"La Giunta regionale dovrebbe opporsi di fronte alla Corte costituzionale all'impugnativa del Governo della legge sui rifiuti, deve farlo per tutelare la volontà popolare e per difendere le proprie prerogative". E' quanto ha chiesto Fabrizio Roscio, presidente di Valle Virtuosa, associazione promotrice dell'iter referendario. "Con tutti i problemi che ha il nostro paese - ha aggiunto Roscio - è triste constatare che il Governo ritenga più importante tutelare gli interessi dei costruttori di inceneritori piuttosto che rispettare l'esito di una consultazione popolare". Secondo Roscio, "indipendentemente dall'esito giuridico di questa vicenda, il problema è di carattere politico: la volontà della comunità valdostana è stata espressamente dichiarata e mi chiedo se la classe dirigente abbia intenzione di andare contro questo pronunciamento".