Parma punta al 72% di raccolta differenziata
Presentato lo studio sviluppato dal CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) sulla fattibilità dell’estensione della raccolta differenziata a Parma. In termini percentuali il modello presentato potrebbe consentire di raggiungere l’obiettivo del 72% su scala comunale a fronte dell’attuale 50%
22 January, 2013
Si è svolta, giovedì 17 gennaio nel corso della VI Commissione Consiliare Lavori Pubblici, Ambiente, Servizi su viabilità e traffico è stato presentato lo studio sviluppato dal CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) sulla fattibilità dell’estensione della raccolta differenziata a Parma.
Lo studio illustrato da Pasquale Lepore di Sintesi Srl (Società che ha curato con ottimi risultati il modello di raccolta differenziata a Salerno che può essere considerata paragonabile a Parma per densità abitativa) ha evidenziato alcuni scenari di sviluppo delle raccolte differenziate nelle aree oggi ancora non servite integralmente. Sono state poi individuate soluzioni tecniche che consentiranno di migliorare anche la qualità dei rifiuti raccolti.
Dallo studio emerge che le attività analizzate sullo stato di fatto sono in linea con i parametri impiegati dal CONAI. Lo stesso vale per il recente progetto di estendimento della raccolta porta a porta nella zona monumentale che ha dato importanti risultati, oggi consolidati, anche sul fronte dell’incremento della percentuale di RD.
Le ipotesi di sviluppo proposte vedono l’allargamento del modello sperimentato nella zona monumentale alle altre zone della città. In particolare si è osservato come la raccolta separata del vetro, rispetto al barattolame ed alla plastica, con il passaggio quindi da un sistema a multimateriale “pesante” a multimateriale “leggero”, consente di ridurre le impurità dei materiali, di aumentare i contributi economici derivanti dal CONAI, oltre che prevedere una riduzione dei costi di separazione.
Allo stesso tempo il nuovo modello consentirà di conseguire importanti risultati ambientali, con la riduzione del rifiuto secco residuo da avviare a smaltimento e la conseguente riduzione degli alti costi.
Inoltre, una volta completato il percorso di consegna delle dotazioni famigliari e condominiali sarà possibile avviare un sistema di tariffazione puntuale che consentirà di misurare il rifiuto residuo realmente prodotto dalle singole utenze domestiche e non domestiche, facendo pagare la tariffa in modo più equo, ovvero secondo il principio comunitario “chi inquina paga”.
In termini percentuali il modello presentato potrebbe consentire di raggiungere l’obiettivo del 72% su scala comunale a fronte dell’attuale 50%.
"Lo studio - ha fatto sapere il Comune di Parma - è stato complessivamente apprezzato. I partecipanti hanno mostrato interesse e hanno richiesto approfondimenti specifici su tematiche legate alle ripercussioni sulle modalità di conferimento da parte dei cittadini e sulla necessità di potenziare le azioni di informazione e comunicazione volte soprattutto a chiarire come devono essere separati i rifiuti".
"Il prossimo passo dell’amministrazione - si legge in conclusione della nota - sarà l’approvazione del Piano Finanziario 2013 contente al suo interno l’estensione, con questo tipo di modello, della raccolta differenziata porta porta in Oltretorrente e nei quartieri Lubiana, San Lazzaro e Montanara".
E' possibile scaricare la presentazione e il testo dello studio dal sito del Comune di Parma