Smog, siglato il "Patto di Pavia": maggior coordinamento tra le amministrazioni della Pianura Padana
In occasione del convegno “Mobilità, ambiente e salute” promosso dal Coordinamento Agende 21 Locali Italiane nasce una "cabina di regia" antismog tra le amministrazioni della Pianura Padana. I punti salienti dell'accordo: revisione in senso ambientale del bollo auto, etichettatura ecologica dei mezzi pesanti, rinnovo del parco autobus, interventi di road e area-pricing, misurazione del black carbon
25 January, 2013
E' stato firmato oggi da una serie di amministrazioni locali della Pianura Padana alle prese come ogni anno con il problema smog il cosiddetto "Patto di Pavia". L'accordo, promosso nell'ambito del convegno “Mobilità, ambiente e salute” tenutosi nella città lombarda, raccoglie strategie e proposte progettuali che impegnano i diversi enti in un'azione futura il più possibile condivisa sul fronte delle politiche anti-smog. Il tentativo di fare un passo avanti in questa direzione è stato promosso dal Coordinamento Agende 21 Locali Italiane presieduto da Emanuele Burgin.
L'obiettivo, si sa, non è nuovo: per far sì che le politiche anti-smog siano più efficaci occorre che queste vengano prese in modo omogeneo e su larga scala. L'ultima occasione in ordine temporale per affermare questo principio era stato il vertice del 20 dicembre 2011 tra il ministro dell’Ambiente Corrado Clini e gli amministratori di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Da allora, a giudicare dalla giungla di provvedimenti adottati dalle singole amministrazioni, grandi passi avanti non sembrano esser stati fatti. Ma vediamo i punti salienti del protocollo sottoscritto, tra gli altri, dal Comune di Milano, Reggio Emilia, Modena, Udine e dalla Provincia di Torino.
Il protocollo di intenti intende avviare una discussione ampia e approfondita su un tema, la mobilità, che abbia ricadute concrete sia a livello individuale che collettivo. In particolare mira a creare le condizioni per avanzare proposte immediate e di prospettiva. Vuole lanciare spunti per una definizione di un programma sulla mobilità sostenibile e sicura nella Pianura Padana. In altre parole vuole creare un raccordo tra tutte le realtà dell'area che, pur avendo gli stessi problemi, spesso agiscono in modo non coordinato, in particolare sul tema dell’inquinamento atmosferico derivante dai trasporti. Con il documento si intende promuovere la costituzione di una cabina di regia attraverso il coinvolgimento degli stakeholder per il monitoraggio, la gestione e il controllo su tutta l’area padana degli effetti derivanti dalla domanda di trasporto. Di seguito vengono elencati a titolo di esempio alcuni dei temi sui quali si intende lavorare.
1. Interventi urbanistici e strutturali mirati a ridurre la mobilità privata: per rendere la mobilità nell'area padana più efficiente e sostenibile sarà necessario mettere in atto una pianificazione territoriale volta a riassorbire nel tempo il fenomeno dell'urbanizzazione diffusa (sprawl urbano) e a riordinare il territorio in modo da consentire spostamenti più razionali e meno impattanti. Importante a questo fine diventa l'integrazione con una migliore pianificazione dei trasporti, politiche dei tempi delle città, teleservizi, e-government, telelavoro, commercio elettronico, e-banking e servizi on-line. Ogni nuova espansione urbana (da controllare per una efficace limitazione del consumo di suolo) dovrà essere vincolata alla presenza nelle vicinanze di trasporto pubblico, all'accesso a piedi ai servizi essenziali, a posti riservati al car sharing, alle biciclette e a mezzi elettrici. Un'altra priorità andrà cercata nella promozione e potenziamento dei sistemi di trasporto pubblico locale, scuolabus, e nella miglior offerta di trasporto pubblico locale attraverso il potenziamento delle flotte. Tali interventi dovranno essere pianificati utilizzando l’approccio della Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
2. Interventi mirati a modificare la distribuzione modale della mobilità: promozione della mobilità ciclabile (potenziamento e allargamento delle piste) e pedonale, potenziamento e miglioramento dei servizi di trasporto pubblico (corsie preferenziali, revisione degli orari e dei percorsi, accesso internet ai servizi Tpl), potenziamento dell’offerta di trasporto ferroviario e dell’intermodalità, valorizzazione del trasporto marittimo e fluviale, sviluppo di servizi innovativi e complementari al trasporto pubblico (servizi a chiamata e di taxi collettivo, car pooling, car sharing e bike sharing). Tariffazione dell’uso delle infrastrutture, fiscalità dei carburanti, revisione in senso ambientale del bollo auto, interventi di road e area-pricing, istituzione e ampliamento delle Zone a Traffico Limitato (ZTL) e delle aree pedonali, regolamentazione e riorganizzazione della sosta (parcheggi scambiatori), tecnologie telematiche per la gestione del traffico, moderazione del traffico. Riduzione dei parcheggi per non residenti all’interno dei centri storici ed estensione delle aree tariffate. Servizi Pedibus e Bicibus. Istituzione del Mobility Management di area e diffusione Mobility Management aziendali. Provvedimenti di limitazione del traffico: “blocchi” temporanei della circolazione e divieti rivolti a determinate categorie di veicoli.
3. Interventi mirati a ridurre le emissioni in atmosfera: sostituzione dei veicoli maggiormente inquinanti con altri a basso impatto ambientale. Sostituzione per le Aziende di Trasporto Pubblico del parco autobus. Rinnovo delle flotte veicolari degli Enti pubblici e utilizzo di autovetture elettriche o ibride; acquisto e/o leasing di veicoli a minimo impatto ambientale. Incentivi all'uso di carburanti alternativi (es. idrogeno, biocombustibili). Diffusione di auto ad alta efficienza e basse emissioni, tra cui quelle elettriche (con allestimento di punti di ricarica) ed ibride, in sostituzione delle auto circolanti più inquinanti. Incentivi a favore di persone fisiche e giuridiche per l'acquisto di veicoli elettrici, ibridi, a metano e Gpl. Potenziamento della rete degli impianti di rifornimento di metano e/o Gpl. Riduzione dei limiti di velocità. Limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti. Divieto di circolazione anche in Autostrada dei veicoli più inquinanti o introduzione di sistemi di pedaggiamento configurati in funzione di disincentivare i veicoli a maggior carico emissivo (vedi Direttiva europea “Eurovignette”), da considerare soprattutto per nuove infrastrutture di trasporto.
4. Ricerca delle migliori sinergie tra comuni e ed enti locali per sviluppare soluzioni ITS (Intelligent Transportation Systems) integrate, in tema di logistica dei trasporti e distribuzione urbana delle merci, che possano semplificare l’approccio e ridurre i costi agli operatori, soggetti istituzionali, fleet managers, e che al contempo spingano verso una riduzione degli impatti ambientali connessi alle motorizzazioni, alla viabilità e alle politiche di gestione della sosta. Promozione di nuovi sistemi di etichettatura ecologica dei mezzi superiori a 3,5 ton, che ne facilitino il riconoscimento e la caratterizzazione per fattore di emissioni, che favoriscano nuovi sistemi di controllo dinamico Real Time, basati sull’uso di tecnologie di tracciamento a bordo (Rfid- GPS).
5. Interventi mirati a modificare i modelli di vita: campagne informative, campagne promozionali sull’uso di trasporti sostenibili, organizzazione/partecipazione a concorsi e eventi (es. domeniche ecologiche etc.), educazione ambientale, siti internet o uffici, sportelli, punti informativi dedicati. Partecipazione allargata ai processi decisionali e all’attuazione degli interventi; la condivisione delle decisioni è infatti indispensabile per il successo di qualsiasi strategia ed è quindi fondamentale la qualità dell’informazione, la comunicazione più ampia e trasparente possibile e l’adeguata considerazione della percezione dei rischi nella cittadinanza. Risultano ancora poco valorizzate, in tal senso, le potenzialità offerte da alcuni strumenti innovativi di costruzione partecipata delle strategie, quali Agenda 21 locale o Città Sane.
6. Definizione ed attivazione in tutta l’area, di un sistema di sorveglianza ambientale e sanitaria volto in particolare alla valutazione dell’esposizione delle fasce più sensibili (bambini, ammalati, anziani). Tale sistema è volto alla valutazione dell’efficacia degli interventi proposti, in un’ottica di prevenzione di rischio per la salute e sarà accompagnato da un puntuale e tempestivo sistema di comunicazione. Si auspica inoltre l’introduzione di nuovi indicatori di esposizione al traffico, quali, ad esempio, il Black Carbon, inquinante presente nel particolato fine e recentemente introdotto nei sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria delle più importanti città europee.