Ecco perchè mi muovo in automobile ... (dal blog di Bomprezzi su Corriere.it)
Franco Bomprezzi, portavoce di Ledha, Lega per i diritti delle persone disabili, milanese di adozione dal 1999, vive e lavora in sedia a rotelle. Ambrogino d’oro nel 2005, è ora blogger per InVisibili di Corriere.it e per il portale Vita.it. Ecco il suo intervento sull'accesso dei disabili ai mezzi pubblici a Milano, dopo la denuncia di mancanza di fondi per le ascensori della metro - da Corriere.it
26 January, 2013
di Franco Bomprezzi
L’annuncio onesto del sindaco Pisapia che ammette, in mancanza di fondi, di essere costretto a scegliere le riparazioni delle scale mobili invece di puntare su nuovi ascensori, nelle linee storiche della metropolitana, è del tutto preferibile rispetto all’ipocrita affermazione, non sorretta da dati corretti, in base alla quale l’accessibilità della metro milanese per le persone con disabilità sarebbe arrivata a percentuali molto alte. Diciamo la verità: a Milano chi come me si sposta, per lavoro o per piacere, in sedia a rotelle, tende ancora adesso a preferire la propria automobile, o il pulmino di un’associazione. Non ci fidiamo purtroppo di un uso sistematico dei mezzi pubblici.
Per paura di trovarci in mezzo ai guai, per brutti ricordi del passato, perché in ogni caso è difficile usare i mezzi per chiunque, figurarsi per chi si muove in carrozzina o non ci vede, o non ci sente. Va meglio con i tram (quelli più recenti) e con gli autobus, ma una reale autonomia, di spostamento rapido e di mobilità, tuttora non esiste.
L’assessore Maran è convinto di riuscire a trovare, prima o poi, altre fonti di finanziamento anche per rimettere mano al programma di nuovi ascensori sulla linea verde e sulla rossa. Lo spero vivamente anche io, perché so che l’ascensore è l’unica soluzione davvero “per tutti”. L’ascensore è veloce, sicuro, utile anche per le persone anziane, per le mamme con il passeggino, per chi usa una stampella, per le persone obese.
Scontiamo adesso un ritardo culturale e strategico di vecchia data: Atm a suo tempo scelse infatti il compromesso dei “servo scala”, ossia quei terribili aggeggi che corrono a fianco delle scale, quasi sempre guasti, macchinosi e lentissimi (in ogni caso una carrozzina alla volta!). Una scelta che alla lunga si è rivelata disastrosa, ritardando di fatto investimenti sugli ascensori anche quando i mezzi finanziari erano assai maggiori. Per ora non è colpa di questa amministrazione, che però non deve sprecare cinque anni senza fare il possibile e l’impossibile per invertire la rotta.
Anche perché si può e si deve giocare con forza la carta di Expo 2015: che figura faremo, come città metropolitana, accogliendo visitatori, anche disabili, da tutto il mondo, con un sistema di trasporti e di accoglienza come questo?
Fuori i soldi, please. Prima che sia troppo tardi.