Aci: In Italia aumentano le contravvenzioni
I verbali di polizia locale crescono del 7,9% tra il 2007 e il 2008. Violazione di Ztl e targhe alterne le infrazioni più frequenti. Secondo l'Automibile club d'Italia servono più controlli e maggiore uniformità delle regole a livello comunitario
26 May, 2009
Controlli più severi, o automobilisti più indisciplinati? Forse, entrambi questi fattori sono alla base dell'aumento del 7,9%, tra il 2007 e il 2008, del numero di contravvenzioni nelle città italiane. Per la precisione, da 11.719.639 a 12.642.100 verbali. Lo rivelano i dati diffusi dall'Automobile club d’Italia in occasione del secondo Forum internazionale delle polizie locali. L’infrazione più commessa – una multa su due – è la violazione delle zone a traffico limitato e il mancato rispetto delle giornate a targhe alterne: 6.654.163 verbali nel 2008. Ma restano molto diffusi anche il parcheggio in divieto di sosta, l'eccesso di velocità e le irregolarità nei documenti necessari per circolare, le irregolarità più frequenti, responsabili rispettivamente di 2.192.985, 227.018 e 167.299 multe. E gli italiani mantengono anche le pessime abitudini di passare col rosso (118.595), usare il telefonino durante la guida (114.904) e non usare i dispositivi di sicurezza (cinture e seggiolino) per i passeggeri più piccoli (49.840 verbali). Più in basso, nella classifica delle infrazioni più diffuse, la guida senza casco e quella in stato di ebbrezza. Il record per il numero di multe comminate spetta a Firenze, con una media di quasi tre contravvenzioni per ogni veicolo.
Nel complesso, emerge un quadro impietoso della cattiva educazione degli automobilisti italiani, che rende le strade cittadine luoghi molto pericolosi: “Tre incidenti su 4 avvengono in città – spiega il presidente dell’Automobile club d’Italia, Enrico Gelpi – ed è pertanto sulle strade urbane che deve essere rafforzato il presidio della Polizia locale. Le multe però devono essere finalizzate alla sicurezza stradale e non ad incrementare i bilanci comunali”. In quest'ottica, il presidente dell'Aci ha sottolineato la necessità di migliorare l'interazione tra le polizie locali italiane ed europee. Una questione che è al centro di una proposta di Direttiva in discussione al Parlamento Europeo. Il testo prevede però di limitare la cooperazione internazionale solo a quattro infrazioni stradali ritenute maggiormente pericolose: eccesso di velocità, guida in stato ebbrezza, mancato uso delle cinture e passaggio con il semaforo rosso.
Secondo l'Aci, è necessario lavorare anche per uniformare le regole a livello comunitario: “Serve un Codice Europeo della Strada – ha affermato Gelpi – che armonizzi le regole di circolazione creando un riferimento univoco dei comportamenti per tutti i conducenti. Molte infrazioni commesse da turisti stranieri sono infatti imputabili alla diversità delle normative”. Anche la dotazione di apparecchiature elettroniche per la rilevazione delle infrazioni varia molto da paese a paese: Stoccolma, ad esempio, ha 2.300 etilometri, Bucarest 200, Helsinki 150, Parigi 56 e Roma 29. Anche gli autovelox sono più diffusi all’estero: 127 a Berlino, 99 a Stoccolma, 52 a Vilnius (Lituania), 40 a Nicosia (Cipro), 34 ad Amsterdam e 33 a Roma. Seguono Parigi (16), Bucarest (11), Budapest e Helsinki (9), Lussemburgo (4). Allo stesso modo, passare indenni con il semaforo rosso è molto improbabile a Helsinki, che dispone di ben 600 rilevatori automatici di infrazione. Roma, con un solo dispositivo elettronico, si affida esclusivamente alla rilevazione diretta degli operatori di polizia locale.