Acerra: prorogata la fase di avvio dell’inceneritore
Nuovo stop per l’impianto di Acerra, stavolta previsto con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri. La ragione sarebbe legata alla necessità di proseguire con i monitoraggi delle emissioni
09 June, 2009
È stata rimandata al 2 luglio 2009 la fase di pieno regime dell’inceneritore di Acerra. La proroga è stata decisa con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi del 1 giugno e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Stando alle comunicazioni inviate finora dallo staff del sottosegretario, la messa in funzione dell’impianto prevede tre fasi. Durante la prima, che si sarebbe dovuta concludere il 26 maggio, le tre linee dell’impianto, avviate in sequenza, funzionano in condizioni di marcia provvisoria. Intanto, vengono attuate prove di funzionamento dei dispositivi istallati e le prove di alimentazione con i rifiuti e sono effettuati monitoraggi delle emissioni. I dati relativi a queste ultime dovrebbero essere resi pubbliche, ma ad oggi ancora non c’è stato nessun aggiornamento sulle emissioni da parte dello staff del sottosegretario, né dell’osservatorio dell’inceneritore, struttura ad hoc creata voluta da Guido Bertolaso per garantire trasparenza e controllo ambientale nell’area in cui sorge l’impianto.
Durante la seconda fase è previsto un monitoraggio quindicinale delle tre linee, con relativo invio dei dati all’Arpac. Solo con la terza fase è previsto il pieno regime dell’impianto.
Ebbene, con l’ordinanza del primo giugno, la fase 1 è stata prorogata «Allo scopo di allineare - recita il provvedimento - le fasi di inizializzazione e di funzionamento delle tre linee di cui si compone l'impianto di termovalorizzazione di Acerra, così da verificare l'andamento dei dati delle emissioni in atmosfera in condizioni di combustione continua dei rifiuti, in termini di rigoroso rispetto dei limiti di emissione posti a tutela della salute pubblica e dell'ambiente.
La proroga, in sostanza, serve a realizzare il lavoro che si sarebbe già dovuto concludere il 26 maggio. E'chiaro che non può essere data per certa una correlazione diretta tra questa decisione e la diffusione da parte dell'arpac dei dati sulle polveri sottili, dati che hanno messo in evidenza, nell'area dell'inceneritore, uno sforamento notevole dei limiti previsti per legge. Il provvedimento però permette l'insinuarsi del dubbio.
Il testo dell'ordinanza
Documento sulle fasi di avviamento dell'inceneritore e cronoprogramma