Galli e Renzi, spareggio in cinque punti Divisi su tramvia, Tav, stadio
Quasi due ore di botta e risposta con i due candidati sindaco. Matteo Renzi e Giovanni Galli, ospiti del nostro giornale, sono stati sollecitati dalle domande del direttore Giuseppe Mascambruno, del capocronista Marcello Mancini, delle croniste Paola Fichera e Ilaria Ulivelli e dai docenti universitari, opinionisti de La Nazione, Sandro Rogari, Cosimo Ceccuti e Zeffiro Ciuffoletti. Il forum di ieri ha di fatto concluso la lunga campagna elettorale - da La Nazione del 18.06.2009
19 June, 2009
LA NAZIONE: Qual è il progetto forte per lo sviluppo di Firenze, una città importante, megalopoli per la sua conoscenza universale, ma non per le sue dimensioni?
RENZI: Mondo sempre più globale, Firenze sempre più piccina. In questa contraddizione sta la grande sfida di una città che continua ad avere un appeal straordinario. Immagino una Firenze che torni ad essere la città delle opportunità. Sì, ci serve una presenza sul mercato mondiale più forte con l’aeroporto. Dobbiamo cambiare l’orientamento della pista per rendere migliore la qualità della vita al bambino nel passeggino di Quaracchi, ma anche perché da Firenze si possa raggiungere Mosca, San Pietroburgo, Dubai, Abu Dhabi.
GALLI: Il risanamento dell’amministrazione deve ripartire con uno sviluppo diverso che si fondi sul concetto di area metropolitana. Anche e soprattutto nella realizzazione delle opere infrastrutturali, nella mobilità. Per questo lavorerò, mi batterò, se sarà necessario, perché si possa realizzare un sottoattraversamento diverso da quello progettato per l’Alta velocità, meno invasivo: toccherà ai tecnici capire come intervenire. Lavoreremo alla crescita dell’aeroporto e allo sviluppo della mobilità, senza tramvia. Affronteremo il tema della sicurezza in modo incisivo. Dobbiamo rilanciare l’artigianato e le nostre peculiarità di città di cultura e d’arte, unica al mondo. Più che all’illusione tecnologica dobbiamo guardare con occhio attento alla nostra tradizione.
LA NAZIONE: Riflettori sul centro storico. Di fatto ci si vive sempre peggio: dal traffico all’ordine pubblico. Ma il centro di Firenze può tornare a vivere? Oppure farete una scelta diversa: solo affitti per gli stranieri e uso commerciale?
RENZI: Da quindici anni, questa città ha perso la capacità di far vivere il suo centro. Servono servizi, trasporti, per migliorare la qualità della vita. Non penso solo ai giardini per i bambini, ma alle donne che devono poter tornare a casa con tranquillità a qualsiasi ora. Già gli interventi in via Faenza hanno dato buoni risultati. Poi è importante investire bene sui contenitori vuoti. A tal proposito, il ministro Bondi dovrebbe ricordarsi di firmare i documenti definitivi per il passaggio di Sant’Orsola, dal demanio agli enti locali. E poi è chiaro che, per San Firenze, per esempio, non penso a degli uffici pubblici. Il centro deve tornare ad avere un’anima.
GALLI: Alcune scelte dell’amministrazione hanno penalizzato chi abita in centro. Mi riferisco, per esempio, ai permessi per le auto: chi ha due macchine una la deve lasciare fuori dalla ztl. E’ logico che per riportare la vita nel centro servono regole per i locali notturni. La città deve avere un decoro accettabile. E la sicurezza dev’essere assicurata 24 ore su 24. Per far vivere il centro servono servizi pubblici efficienti.
LA NAZIONE: Avete pensato di dedicare spazi alle disabilità sensoriali?
RENZI: Sulle disabilità molto resta da fare. Sono d’accordo sull’idea di utilizzare uno dei contenitori vuoti per questo. Ma a proposito dei disabili vorrei citare quello che è il primo dei problemi: la condizione delle strade cittadine. Dalle buche sui marciapiedi alle cacche dei cani, che per un disabile possono diventare una tragedia.
GALLI: Le persone diversamente abili devono essere una risorsa per la città. I disabili chiedono servizi che consentano loro di fare una vita normale, non un’assistenza che li costringa a stare a casa. Chiedono anche l’abolizione degli accertamenti sui redditi perché anche chi riesce ad avere un lavoro finisce per non avere più diritto ad alcun contributo.
LA NAZIONE: Due candidati ‘nuovi’ e molti problemi in comune da risolvere. Avete pensato non solo a un governo nuovo, ma anche a un’opposizione diversa?
RENZI: Sono certamente meno ‘nuovo’ di Galli. Vengo da una parte politica precisa. Sono il presidente della Provincia uscente. L’elemento di novità vero sono state le primarie e il fatto che ho detto: se perdo vado a casa.LA NAZIONE: E dopo, quanto ha inciso il Pd su di lei?
RENZI: Questo lo dimostrerà la concretezza dell’azione di governo. Ho detto cose nuove e le ho già dimostrate: non ho fatto accordi con Matulli e Cioni. Non ho accettato accordicchi con la sinistra per il ballottaggio. Non mi interessa un ruolo nazionale nel partito. Voglio fare il sindaco di Firenze. Ma penso che aprire la fase congressuale durante i ballottaggi sia stato un errore da parte del Pd.
GALLI: Il sottoscritto è la novità vera e propria. All’inizio, quando ho accettato la candidatura, avevo le preoccupazioni di chi si presenta e mette sul piatto cinquant’anni della sua storia. Poi il risultato della mia lista, che è il terzo partito in città dopo Pd e Pdl, mi ha fatto capire che sono riuscito a trasmettere la mia volontà di cambiare la città da sindaco prima cittadino. Il mio Progetto per Firenze è totalmente diverso da quello di Matteo Renzi.
LA NAZIONE: Avrete entrambi problemi nel rapporto con la Regione: per l’aeroporto, ma anche sul degrado e sull’immigrazione.
RENZI: Il problema con la Regione esiste. C’è una parte che fa fatica a riconoscere a Firenze il ruolo di capoluogo. E’ una scommessa persa da quando non c’è più stato un governatore fiorentino. Sull’aeroporto scontiamo ancora i retaggio del vecchio Pci. Checché ne pensino gli assessori regionali di turno, si prende l’aereo sulla base della proprio comodità. La soluzione per l’aeroporto è ruotare la pista.
GALLI: L’ho detto prima io e poi te non sei stato così chiaro (e tira fuori il programma in cento punti di Renzi, ndr)
RENZI: Non mi sbilancerei. L’ho detto in tempi non sospetti
GALLI: Per l’aeroporto credo che la soluzione sia dislocare diversamente la pista, con un’angolatura differente. Quanto all’immigrazione, ritengo indispensabile pensare a una città multietnica: è importante dare accoglienza ma ci deve essere il rispetto delle nostre tradizioni.
LA NAZIONE: Avete un’occasione di convergenza straordinaria: disegnare per Firenze un turismo nuovo.
RENZI: Biblioteche aperte, musei e chiese aperti fino a mezzanotte. Nei miei cento punti ho spiegato che vorrei un turismo qualificato e ridurre le presenze mordi e fuggi.
GALLI: Ho pensato a un assessore unico per turismo e cultura. Perché credo che il turismo nella nostra città sia legato all’offerta culturale che deve essere ampliata e spalmata su 365 giorni all’anno.
LA NAZIONE: Molti comuni sforano il patto di stabilità a suo tempo fissato da Prodi. In Italia ci sono oltre 6500 partecipate con oltre 25mila consiglieri di amministrazione. La Toscana è fra le regioni dove questi numeri sono fra i più alti. Anche Firenze. Come affronterete il problema?
RENZI: Disboscare la selva delle aziende partecipate è un obbligo. Resto comunque convinto che in Emilia Romagna con la multi-utilities ‘Era’ siano più avanti. Nel territorio fiorentino ci sono cinque aziende che si occupano di rifiuti e non è ancora stata completata la fusione fra Quadrifoglio e Safi. L’impegno deve essere alla semplificazione.
GALLI: Chiederò di certificare il bilancio: chi ha amministrato per dieci anni deve assumersi le sue responsabilità. Deve rispondere delle spese in consulenze, degli investimenti e delle perdite. Io non me la sento di ripianare il bilancio spremendo il portafogli dei cittadini con 50 milioni di euro in multe. E’ troppo comodo chiedere agli altri il conto di una gestione sbagliata.
LA NAZIONE: Problema degli investimenti ad alto rischio (Swap), che ne pensate?
RENZI: Come presidente della Provincia non ne ho voluti fare. Non sono d’accordo. Dovremo rivedere la situazione.
GALLI: Sulla scelta degli investimenti rischiosi non sono d’accordo.
LA NAZIONE: Farete o no il confronto pubblico, davanti alla città, sul quale siete in polemica da settimane?
RENZI: Bastava metterci d’accordo a suo tempo. Mai avuto niente in contrario. Basta fissare insieme delle regole...
GALLI: Fissale te, non ci sono problemi...
RENZI: Basta solo decidere se vogliamo uno scontro civile, com’è stato finora, o uno scontro all’ok Corral.
E qui il confronto può dirsi concluso: anche se la discussione non si è placata. Anzi. E sono partite le accuse reciproche. Renzi ha affermato che gli addetti stampa si erano sentiti per telefono senza riuscire a trovare un accordo: "noi li abbiamo anche registrati" ha detto Renzi con un sorriso. Lo staff di Galli non ha gradito la battuta, apostrofando il candidato del centrosinistra come il 'grande fratello'.