Il caso Sicilia
Cassonetti stracolmi di immondizia e roghi notturni. Raccolta dei rifiuti ferma perché gli operatori ecologici sono preoccupati per il loro posto di lavoro. La Sicilia a grandi passi verso l'emergenza rifiuti
02 July, 2009
di Sonia Distefano
Cassonetti stracolmi di immondizia e roghi notturni. Raccolta dei rifiuti ferma perché gli operatori ecologici sono preoccupati per il loro posto di lavoro. Tariffe di igiene ambientale aumentate del 300%, ed interminabili conguagli, impossibili da pagare soprattutto a fronte di un servizio inefficiente. Le società che gestiscono gli ambiti territoriali hanno buchi di bilancio esorbitanti tanto da non riuscire a pagare le spettanze dei lavoratori né coprire costi di discarica. A ciò si aggiungono le gare andate deserte per la realizzazione dei termovalorizzatori: nessuna impresa si vuole caricare i costi di quella che si era aggiudicata il bando non pubblicizzato.
Questo il drammatico quadro che emerge in Sicilia, dove resta grave la situazione a Palermo e in 18 Comuni della provincia di Catania, tra cui per gravità spiccano Paternò e Gravina. Per coprire la mancanza di liquidità della società d’ambito la Regione nel giro di un anno ha anticipato ai Comuni delle somme per permettere alla società d’ambito di pagare le spettanze dei lavoratori e coprire i costi di discarica. Oggi con il quarto fondo di rotazione messo a disposizione dalla Regione Sicilia per far fronte all’emergenza rifiuti il totale degli indebitamenti ha superato i 20 milioni di euro che saranno poi prelevati dalle tasche comunali tra il 2010 ed il 2012. Per il timore di non essere in grado di restituire le somme nove dei diciotto comuni appartenenti all’Ambito territoriale Catania 3 - Adrano, Biancavilla, Paternò, Mascalucia, Misterbianco, S. Gregorio, S. Maria di Licodia, Motta S. Anastasia e Gravina - non hanno firmato per accettare le anticipazioni regionali.
Intanto gli operatori ecologici che non ricevendo le spettanze interrompono il servizio ogni 15 del mese per accordo sindacale, in seguito all’ultima anticipazione della Serit a Simeto Ambiente, hanno ripreso il servizio ordinario, con una situazione a macchia di leopardo fra i 18 Comuni catanesi dovuta al diverso modo delle aziende di Simeto Ambiente di gestire le somme. A luglio i netturbini attendono ancora gli stipendi di giugno e la quattordicesima e non si escludono nuove astensioni dal lavoro.