Sopra le auto cresce un giardino troppo incolore
Doveva essere un parco il tetto del parcheggio interrato di piazza Sicilia.
05 March, 2004
Borella Giacomo I l sistema di parcheggi inter- rati in corso di realizzazione a Milano, in attuazione del Programma urbano dei parcheggi, costituisce una rete di trasformazioni urbane la cui rilevanza sembra fino ad ora molto sottovalutata. Tranne che in casi eclatanti, e su pressione dell\' opinione pubblica è il caso del parcheggio sotto la Darsena -, le trasformazioni dello spazio urbano a livello del suolo sembra vengano considerate solo a posteriori, e risolte con qualche aiuola e fioriera: il tema è esclusivamente quello del parcheggio sottostante, limitato ad un ambito tecnico ed economico. E i risultati si vedono: il parcheggio di piazza Sicilia, uno dei primi terminati, è l\' incarnazione di questa angusta filosofia. Qui sorgevano, dal 1875, gli stabilimenti tessili De Angeli Frua, integrati negli anni Trenta da un\' importante addizione progettata da Figini, Pollini e Baldessari, infine distrutti dai bombardamenti. L\' area su cui è stato realizzato il parcheggio, l\' unica lasciata libera dal brutto quartiere realizzato in seguito nel dopoguerra, si era poi trasformata nel tempo in un boschetto selvatico, recintato dai muri in mattoni dei vecchi fabbricati. Ora invece (foto) si presenta così: confinato in un angolo un pezzetto residuo dell\' edificio industriale recuperato, sul lato opposto uno sparuto chalet di mattoni e rame, che ospita l\' ascensore e la guardiola, attorno il vecchio muro ridotto all\' altezza di un metro; all\' interno il parchetto, in un alternarsi scombinato di aiuole, grate di aerazione, rampe di discesa e recinzioni, disposte alla meno peggio. Le parti si conformano nel modo più inerte ognuna per conto proprio, una accanto all\' altra ma separate, e il risultato è uno spazio che non sa di niente. Ci vuole almeno un po\' di passione per trasformare il tetto di un parcheggio in un giardino.