Piazza San Carlo, la protesta continua
LUCI SPENTE IERI SERA. SABATO A SORPRESA L’ACCESSO AL CENTRO NON ERA SORVEGLIATO
08 March, 2004
I gestori dei bar replicheranno la serrata nel fine settimana Emanuela Minucci Nonostante sabato sera il Comune non abbia - a sorpresa - transennato via Roma, ieri sera i caffè storici di piazza San Carlo hanno abbassato la saracinesca per protestare contro quel divieto «azzera-affari» che nelle serate del week-end impedisce lo struscio delle auto in via Roma. Alle 20 in punto, come annunciato nei giorni scorsi, le serrande del Caffè Torino, Neuv Caval ‘d Brons, San Carlo, Mokita, Augustus e Paradice, si sono chiuse sulla prima domenica di marzo. E, per solidarietà, si sono abbassate le luci di diversi negozi del salotto cittadino (come Olympic e Baiotti) e anche di qualche boutique di via Roma. Prima di mettere mano alle serrature, i titolari dei caffè storici sul piede di guerra, da Stefano Marino del Caffè Torino a Vito Strazzella del Caval ‘d Brons e Giuliano Marcon del Mokita, si sono riuniti per mettere a punto le prossime mosse: «Se l’amministrazione non ci concederà l’apertura di via Roma fino almeno all’una - ha dichiarato Marcon - continueremo con lo sciopero del caffè, ma non solo la domenica sera, anche il venerdì e il sabato». E hanno aggiunto i suoi colleghi: «Dal momento che non si vede nessun cliente per far quadrare i conti saremo costretti a licenziare qualche dipendente». Guerra dura, dunque, ma con l’auspicio di un ritorno al dialogo: «Non siamo “pasdaran della protesta”. Chiediamo soltanto di incontrare gli assessori Tessore e Sestero per spiegare che l’insieme dei provvedimenti presi sul centro sta davvero danneggiando la nostra economia». I provvedimenti in questione, vale la pena ricordarlo, sono il debutto delle telecamere (con annessa «terroristica disinformazione sull’orario che finisce per lasciar tutti fuori dal centro per tutta la giornata» dicono loro), il divieto di percorrere via Roma nei week-end, dopo le 20, i tanti cantieri aperti e in via di apertura, il progetto di allargamento della Ztl «che non fa che dissuadere i pendolari dall’uso dell’auto tout court per arrivare in centro». A Palazzo civico, però, sostengono che l’informazione circa l’orario della Ztl è stata fatta nel migliore dei modi. E che si sta facendo di tutto per «acquisire materiale» sulla frequentazioni dei locali storici. Sino all’apertura a sorpresa di sabato sera che resta un piccolo giallo. Perché a sentire l’assessore Sestero la sua divisione «non ne sapeva nulla». L’idea che si sono fatti in proposito gli esercenti era che l’ordinanza - ancora in vigore - sabato non sia stata applicata ad arte per verificare se la loro serrata avesse o meno qualche fondamento. In ogni caso se ne parlerà domani in giunta. E se sarà ancora fumata nera, lo sciopero dei caffè storici continuerà. Ad oltranza.