\'Tutto è cambiato ora è la periferia l´area più vitale\' da La Repubblica del 14.03.2004
Il patron di Robe di Kappa Boglione invita a mutare abitudini
15 March, 2004
Cinema: Fosse per me installerei una struttura multisale in ogni quartiere \"Non ha senso guardare alla città, mantenendo i modelli di 50-60 anni fa\" GINO LI VELI «Anche chi vive e lavora nel centro deve essere preparato al cambiamento, ai nuovi modelli organizzativi che si sviluppano nel resto della città». Marco Boglione, patron del gruppo Robe di Kappa, nonché capo della Film Commission Piemonte e al vertice di Itp, fotografa così le polemiche delle ultime settimana sul centro storico (la serrata serale dei baristi, le lamentele di alcuni gestori di sale cinematografiche). «Le situazioni ideali non esistono. Ci può essere un progetto condiviso di sviluppo della città, su cui tutte le parti in causa possono ragionare e individuare soluzioni ». Presidente Boglione, che idea si è fatto di tutte queste polemiche delle ultime settimane sul centro della città che secondo i commercianti sta morendo per i provvedimenti di viabilità e che secondo altri va invece tenuto sempre più al riparo dall´assedio delle auto? «Io di fronte a certe prese di posizioni sinceramente mi stupisco di chi si stupisce. E´ davvero strano pensare che le cose rimangono quelle di vent´anni fa. Lo slogan scelto dal Comune («Torino sempre in sta mai ferma») mi pare efficace. Vuol dire che non bisogna adagiarsi sulle comode abitudini consolidate». A chi si riferisce? Ai commercianti o agli amministratori? «E´ un discorso generale. Chi oggi soffre, forse dovrebbe riflettere su quello che non ha fatto in questi anni, mantenendo una struttura vecchia di 50-60 anni, non adeguandola ai nuovi modelli di attrazione. Ha ancora senso, dal punto di vista commerciale, un cinema da 1.500 posti nel cuore della città?». Ma le sale cinematografiche non contribuiscono a rendere più vivo e attraente il centro di una città? «Non è detto. Ci può anche essere un centro storico senza sale. Fosse per me, installerei multisale in ogni quartiere. E d´altra parte sorgono e prolificano in periferia. Il cuore di una città può essere attrattivo anche per altri aspetti (storico-turistici), come in certe città del Nord Italia. Su questi aspetti bisogna agire, sapendo che oltre al ?centro´ normalmente intenso, in questi anni sono nati tanti ?baricentri´, nuovi punti di attrazione in quelle che una volta erano considerate aree periferiche e marginali e che invece sono vitalissime (la zona attorno al Basic Village, il Quadrilatero romano, per esempio)». E chi ha un´attività nel ?salotto di Torino´ che deve fare? «Non avere paura di cambiare abitudini consolidate, prendere dei rischi per puntare su nuovi progetti». Ma secondo lei i problemi di viabilità in centro sono un ostacolo allo sviluppo? «Non penso che i gestori di bar si lamentino per partito preso. E sono convinto che il Comune adotti certi provvedimenti non con intenti punitivi. A questo punto non serve la contrapposizione. C´è bisogno di mettersi attorno ad un tavolo per discutere le diverse esigenze. Se si riesce ad individuare un progetto condiviso di sviluppo, chi adesso si lamenta e soffre, è disposto ad accettare rischi per qualche anno, in vista di migliori prospettive».