"Ora la gente sale sui treni e pensa a quei morti di Madrid"
- da un articolo della Repubblica del 15.04.2004
15 March, 2004
Viaggiatori preoccupati. I sindacati di polizia: "Ma per fare veri controlli mancano gli uomini" Una circolare impone misure eccezionali. Ma a Termini sembra una domenica come le altre Le bombe, a Madrid, sono esplose nelle stazioni ferroviarie. Ed è proprio in queste ultime che una circolare ministeriale impone controlli «su ogni treno». «Ma come si fa a parlare di misure di sicurezza eccezionali quando mancano uomini e mezzi per il normale lavoro di tutti i giorni» domanda preoccupato Salvatore Varriale, segretario generale Silp-Cgil. «Nonostante l´impegno dei colleghi quindi è molto difficile far fronte alle nuove esigenze dovute all´ondata di terrorismo». «Certo, ora stiamo più attenti» spiega uno degli uomini delle sicurezza di McDonald´s», l´altra sera ho notato una borsa sospetta è ho subito avvertito la polizia. Ma non sono aumentati né i vigilantes né gli stipendi. Noi del resto siano Cococo pagati 5 euro l´ora. Ma anche il numero dei poliziotti e dei carabinieri mi sembra sempre lo stesso in stazione». Ma allora, le «misure eccezionali» ci sono oppure no? «Mi spiace, ma su indicazioni ministeriali non posso dire nulla» allarga le braccia un funzionario della polfer. E i viaggiatori, anche se preoccupati, sui convogli ferroviari e della metro ci devono salire lo stesso: «Ma che dovrei fare? A scuola ci devo ben andare e non avendo la moto non posso che prendere i mezzi pubblici» commenta Giulia, 16 anni, studentessa di ragioneria mentre mangia patatine fritte e Coca Cola a uno dei fast food di Termini. E aggiunge: «Ora la gente sale sui treni e pensa a quei morti di Madrid». Davanti a un binario, intanto, scatta un controllo, proprio davanti a una telecamera accesa. Ad essere fermato dagli agenti della polfer è un giovane dalla pelle olivastra, forse arabo. «Sono turco e il mio paese è amico degli Usa?», dice il giovane sorridendo mentre mostra i documenti a due agenti diventati con lui i protagonisti di un imprevisto reality show. Ma anche questo rientra in una domenica "normale". Intanto continuano le dimostrazioni di solidarietà con il popolo spagnolo. Nelle scuole e sui luoghi di lavoro, dalle 12 alle 12.03, verranno rispettati tre minuti di silenzio per ricordare le vittime di Madrid. E sono molti a portare un fiore davanti all´ambasciata di piazza di Spagna. «Domani, alle 18, lo porteremo anche noi - annuncia il parlamentare verde Paolo Cento - e avremo lo stesso striscione che in Spagna ha aperto le manifestazioni di protesta: "La guerra è loro, i morti sono i nostri"». MARINO BISSO