«In piazza San Carlo futuro da inventare»
IL SINDACO: SE LA CHIUSURA NON FUNZIONA TORNEREMO INDIETRO
18 March, 2004
Domani un vertice decisivo sul centro tra il Comune e i commercianti Il centrodestra: tutto inutile. I radicali: si doveva pedonalizzare nel ‘94 Giuseppe Sangiorgio L’appuntamento è per domani alle 15,30, in Comune: commercianti, tecnici e politici allo stesso tavolo per discutere di viabilità in centro, dopo la decisione di riaprire via Roma alle auto nei fine settimana sino al 30 aprile, e di chiudere piazza San Carlo con l’avvio del cantiere per costruire il parcheggio sotto il Caval ‘d Brons, dai primi giorni di maggio. Così, ha detto l’assessore Maria Grazia Sestero, i lavori, senza i vincoli di traffico, potranno procedere spediti, consentendo di consegnare il manufatto finito entro il 2005, con un risparmio di circa sei mesi sulla tabella di marcia. «Abbiamo ricevuto l’invito stamane (ieri per chi legge, ndr) - dicono Giuseppe Demaria e Antonio Carta, rispettivamente presidente dell’Ascom e segretario provinciale della Confesercenti - e a quel tavolo vedremo». Un «vedremo» che entrambi i responsabili delle Associazioni del commercio cittadino non vogliono far apparire polemico. Spiega De Maria: «Lavoriamo per costruire il futuro, senza pregiudiziali. Al tavolo cercheremo di raggiungere un accordo. Se non ci riusciremo, ciascuno per la propria strada». E, in questa seconda ipotesi, potrebbero davvero scattare le proteste e le serrate. Ma sia Ascom sia Confesercentti si augurano che «gli eventuali ostacoli all’intesa possano essere superati con il buon senso». Del resto, aggiunge Carta, «non faremo “guerre di religione” sulla viabilità». Anche perché, precisa, «è un errore considerare piazza San Carlo come elemento a sé, mentre, secondo noi, dev’essere inserita nel contesto del traffico in centro». Posizioni prudenti quelle di Ascom e Confesercenti, che il sindaco Sergio Chiamparino dice di «apprezzare». Osserva: «Con la decisione assunta martedì in giunta abbiamo rispettato gli impegni presi con i rappresentanti del commercio. Del resto mi pare ragionevole proporre la chiusura di piazza San Carlo durante i lavori per il parcheggio. Ci sarà la sperimentazione: per almeno 18 mesi potremo verificare luci e ombre del provvedimento, in modo che se dovessimo trovare ostacoli insormontabili alla chiusura potremmo rivederla senza traumi». Contrari all’ipotesi di «chiudere alle auto» i segretari di opposizione a Palazzo Civico, Agostino Ghiglia (An) e Roberto Cota (Lega Nord). Secondo Ghiglia sarebbe «il colpo di grazia al commercio» oltre che «un provvedimento inutile, inefficace, ma soprattutto insensato». Per questo An promette «opposizione dura e tenace in Consiglio comunale». A giudizio di Cota, «vietando il centro alle auto, la giunta di Torino scimiotta le grandi città europee, senza però averne i mezzi». Afferma: «Prima si finiscano il passante e la metropolitana, si pensi ad una seconda linea di metrò, poi potremo permetterci di vietare parti del centro alle auto. Forse Chiamparino dimentica che spostarsi in città è un diritto, non una concessione regia». Silvio Viale, ex capogruppo dei Verdi in Sala Rossa, oggi presidente del partito radicale ricorda che la restituzione ai pedoni di piazza San Carlo era un impegno assunto dalla giunta Castellani sin dal 1994 e che, adesso, con la realizzazione del parcheggio sotterraneo in piazza Valdo Fusi e, tra un anno e mezzo, sotto lo stesso Caval ‘d Brons «diventa non solo un impegno ma un atto dovuto».