Le sanatorie che annunciano sciagure
05 April, 2004
di Mario Fazio da La Stampa - 16 dicembre 2002 CI risiamo col condono edilizio, ormai entrato nella tradizione nazionale. La proposta di estendere i termini di quello del 1993-’94 completa il percorso iniziato nel 1985 con la famigerata legge n. 47 che fece diventare sistema l’abusivismo. Da quell’anno l’attesa di un condono periodicamente rinnovato spinse a costruire oltre i limiti imposti dalle regole locali e dalle leggi, oppure ignorandoli del tutto, con le conseguenze per il territorio e per la sicurezza dei cittadini che tutti dolorosamente conosciamo. Non si tratta di semplici infrazioni da sanare con una somma di denaro. Le costruzioni in un parco o su una spiaggia causano danni paesistici non monetizzabili. Le costruzioni di condomini sulle rive di un fiume oppure ai piedi di una collina franosa possono provocare sciagure. Nei decenni le vittime di crolli sono diventate migliaia. L’attesa del condono ripetuto porta all’allentamento dei controlli e a quell’abusivismo che potremmo definire «tecnicamente pericoloso». Calcoli approssimati delle strutture, scarsa conoscenza del suolo e sottosuolo, ristrutturazioni di vecchi edifici che non possono reggere nuovi pesi e nuove aperture. Ed ecco i crolli in zone sismiche, sotto pendici franose, su terreni instabili. Il disastro del maggio 1998 in Campania fece gridare alla «priorità della politica per la prevenzione». Ma tutto rimase come prima ed oggi nei grandiosi programmi del «Cantiere Italia» la difesa del suolo non primeggia. Intanto se piove forte per alcuni giorni ecco migliaia di sfollati e morti e dispersi sotto valanghe di fango. Il condono edilizio proposto da un esponente di An verrebbe esteso anche alle zone soggette a terremoti purché si faccia l’adeguamento antisismico degli edifici. Con quali garanzie dopo aver costruito abusivamente? 2752 comuni sono a rischio sismico, da Nord a Sud. Ci vorrebbe una seria politica di consolidamento e di prevenzione, con tecniche scientificamente studiate, avviando subito un monitoraggio esteso e accurato, prime abitazioni e scuole. Altro che condono unito a un «adeguamento antisismico» scoperto per l’occasione