Non catalitiche, stop per 5 giorni
La Provincia annuncia il provvedimento settimanale in autunno: polveri sempre alte
15 April, 2004
FABIO MARZANO Il traffico diluito solo del 2,3 per cento: secondo le aspettative avrebbe dovuto ridursi del 53,4 per cento per i veicoli commerciali e del 33 per cento sulla mobilità privata. Dal 22 ottobre 2003 al 31 marzo scorso www.repswatch.org , il piano anti-smog non ha abbattuto i valori delle polveri sottili. I due giorni di stop alla settimana per i veicoli non ecologici, un programma di limitazioni cui hanno aderito Torino e altri 18 comuni dell´hinterland, hanno cambiato di poco o nulla lo stato di salute dell´aria, che è rimasta sui livelli dell´anno scorso. Secondo i dati di 5T, la stazione di rilevamento della circolazione a quattro ruote, solo una percentuale minima degli automobilisti torinesi "non catalizzati" ha rispettato il divieto. Un bilancio in passivo che potrebbe essere risanato da un inasprimento delle misure: dal prossimo autunno scatteranno regole più severe. Il blocco sarà esteso a cinque giorni su sette, dal lunedì al venerdì invece che il mercoledì e il giovedì. Sotto la Mole, la vita sarà ancora più dura per i veicoli che inquinano. Non potranno più entrare nella Ztl. Domenica prossima ci sarà un primo assaggio, che sarà tuttavia allargato a tutti le vetture per il blocco festivo dalle 10 alle 19 nel quadrilatero compreso tra corso Vittorio Emanuele II, corso Galileo Ferraris, corso Siccardi, corso Regina Margherita e corso Cairoli. «Si tratta dell´unica soluzione possibile, per avere aria più pulita, in attesa di provvedimenti strutturali più incisivi, come l´entrata in funzione della metropolitana e il completamento del passante ferroviario. - ha sottolineato ieri la presidente della Provincia Mercedes Bresso nel corso della presentazione dei risultati in commissione a Palazzo Cisterna - Le targhe alterne rischiano di essere un alternativa vessatoria Ma la battaglia per la qualità dell´aria è ancora lunga e molto complessa» . Il bando delle auto non ecologiche in tutti i giorni feriali dovrebbe comunque dare «il massimo risultato ottenibile del piano di azione per ridurre le Pm10» ha aggiunto l´assessore alle risorse idriche e atmosferiche Elena Ferro. Polemiche invece le associazioni ambientaliste che contestano la scarsa efficacia delle politiche per contenere le polveri killer e chiedono al candidato dell´Ulivo per Palazzo Cisterna Antonio Saitta di impegnarsi sulla questione: «Ci attendiamo qualcosa di più dalla amministrazione che sarà eletta a giugno, sappiamo che nel centrosinistra ci sono persone sensibili ai problemi ambientali» ha commentato Alba di Carlo del Comitato Largo Respiro. Nell´inverno che si è appena concluso, le Pm10, il cui il valore limite giornaliero per la protezione della salute, è stato fissato da una normativa europea a 50 microgrammi ogni metro cubo (mcgmc) e che non può essere superata più di 35 volte durante l´anno, non è stato rispettato in nessuna delle centraline di monitoraggio distribuite tra Torino e cintura. Anche le aree verdi non sono state risparmiate: la soglia limite è stata onorata neanche nella stazione di rilevamento situata nel parco regionale della Mandria. La media annuale massima di 40 mcg/mc, invece, è stata ignorata in tutte le stazioni tranne che alla Mandria, a Susa e Pinerolo, dove il valore si attesta tra i 33 e i 38 microgrammi. Sempre critica anche la concentrazione di biossido di azoto, soprattutto per quanto riguarda il rispetto della media annua (40 microgrammi), e dell´ozono, più concentrato nelle aree esterne al comune di Torino. Per ridurre l´inquinamento dell´aria, la Provincia ha finora investito più di tre milioni di euro.