«Il ricatto elettorale non fermerà l’inceneritore»
La localizzazione del nuovo impianto infiamma il dibattito politico. Comune e Provincia dopo il no di Rivoli: faremo rispettare gli accordi
28 April, 2004
Giuseppe Sangiorgio «Tensioni di carattere elettorale hanno impedito alla maggioranza che governa Rivoli di assumere le decisioni necesssarie in tema di incenerotore. Il problema è però rilevante e non possiamo lasciarne la soluzione al caso». Questa la reazione del sindaco Sergio Chiamparino e del suo vice Marco Calgaro, concordata con la presidente della Provincia, Mercedes Bresso, e con il vice presidente, Giuseppe Gamba. Dopo il referendum indetto dal sindaco di Montanaro, Riccardino Massa (Ds), per decidere sulla discarica che dovrebbe ricevere le ceneri del nuovo termovalorizzatore, adesso anche Rivoli ha preso tempo: lunedì il suo primo cittadino, Antonino Boeti, ha ritirato la mozione d’indirizzo per concedere al Sito, società che gestisce l’interporto di Orbassano, 100 mila metri quadri del suo territorio. Area che servirebbe a compensare il Sito della perdita di spazio che gli deriverebbe se sull’adiacente Servizi industriali dovesse sorgere l’inceneritore. Uno stop inatteso, secondo Calgaro che da alcuni mesi si sta battendo per risolvere un problema di smaltimento dei rifiuti che, di giorno in giorno, si complica. Tanto da far dire a Stefano Esposito, amministratore delegato di Trm, società che si occupa, appunto, del trattamento degli scarti metropolitani che «la situazione è diventata gravissima». Il vice sindaco Calgaro afferma invece di non essere preoccupato. «Sono piuttosto sorpreso - spiega - per la mancanza di responsabilità dimostrata da alcuni amministratori. Stupito, perché esiste un accordo scritto e i patti devono essere rispettati». Aggiunge: «Noi, a Torino, avevamo indicato il Gerbido, poi ci sianmo fermati, per trovare un accordo in grado di soddisfare tutti i Comuni interessati». E adesso? «Procederemo con il nostro programma: la società Trm ha affidato uno studio di fattibilità sull’area della Servizi industriali, avremo la risposta a metà giugno, quindi decideremo fra la Servizi e il Gerbido». «Questioni elettorali» a monte della decisione del sindaco di Rivoli di «lasciare la patata bollente» alla prossima amministrazione? Boeti lo ammette. Ieri ha cercato il sindaco Chiamparino per informarlo dell’accaduto, in particolare dei «tentennamenti» della sua maggioranza che, dopo aver promesso di dare via libera alla mozione, ci ha ripensato. «Visto com’è andata - dice - mi pare opportuna una fase di riflessione. Gli eletti dalle urne a metà giugno, potranno decidere con maggior serenità. Anche alla luce del tracciato dell’alta velocità ferroviaria. Perché se dovesse passare per Chivasso, che se ne farebbe il Sito dei nostri 100 mila metri quadri di terreno?». Dall’opposizione, Forza Italia si rallegra per il ritiro della mozione da parte del sindaco Boeti. «Anche se - chiarisce Francesco Senatore, vice presidente del Consiglio a Rivoli - il problema va risolto». Mentre il capogruppo azzurro Massimo Tesio osserva: «Boeti si è trovato stretto fra le responsabilità di sindaco e le richieste di Chiamparino». «Intanto - osserva il presidente dei radicali, Silvio Viale, un tempo capogruppo dei Verdi a Torino - si sono persi tre anni e di questo termovalorizzatore, tra una campagna elettorale e l’altra, si parlerà nel 2007». Per An, il segretario provinciale Agostino Ghiglia, dice «no» alla costruzione di un complesso per bruciare i rifiuti sia al Gerbido, sia alla Servizi Industriali, zone troppo vicine all’abitato. Ghiglia propone di costruirlo in aperta campagna, per esempio lungo la futura tangenziale Est. Ribattono il sindaco Chiamparino e la presidente Bresso: «L’area a fianco del Sito ha tutte le caratteristiche per ospitare quell’impianto. È quindi opportuno che gli studi di fattibilità procedano. Va infine ribadito che sarà l’Associazione d’ambito costituita dai Consorzi che hanno sottoscritto l’accordo sull’inceneritore, ad avere l’ultima parola, mentre la competenza in materia di autorizzazioni è della Provincia. In ogni caso stiamo rispettando i patti assunti con i Comuni interessati (oltre a Rivoli, Rivalta, Orbassano, Grugliasco e Beinasco, ndr) e continueremo a rispettarli sino in fondo».