L´ambiente? Sta poco bene
L´Arpa: "Ecco il check up del Piemonte"
23 October, 2003
Sufficienti i risultati nella ecogestione delle imprese, grazie alla limitazione dell´uso di sostanze inquinanti e alle certificazioni Iso Risultati positivi per i veleni nell´aria e per le acque superficiali Critica la situazione dei rifiuti: ritardi nella raccolta differenziata SARA STRIPPOLI L´Ambiente in Piemonte non gode di ottima salute ma è tenuto sotto stretto controllo. È la sintesi di Vincenzo Coccolo, il nuovo direttore generale dell´Arpa (Agenzia regionale di protezione ambientale), che ieri nella sala Congressi del Lingotto ha presentato in occasione della settima conferenza dell´Arpa il voluminoso Rapporto 2003 sullo stato dell´Ambiente. Fra criticità non risolte e miglioramenti ottenuti negli ultimi anni, l´obiettivo da raggiungere è «un giusto equilibrio fra esigenze della produzione e tutela ambientale», come ha ricordato l´assessore regionale Ugo Cavallera. A cominciare da una delle lotte più difficili, quelle per la qualità dell´aria che da un lato si è purificata per il calo dei livelli di monossido di carbonio, benzene e metalli ma dall´altro è peggiorata per la quantità di Pm10 che rimangono in notevole aumento. Risultati positivi si registrano invece nei recenti monitoraggi della qualità delle acque superficiali. Altro punto critico sono i rifiuti, dove la percentuale di raccolta differenziata dovrebbe raggiungere il 25 per cento ma attualmente non supera il 20, con punte invidiabili come quelle di Novara e Verbania che arrivano al 40-45 per cento. Sul tema ieri mattina è intervenuto il sindaco Chiamparino, il quale ha annunciato i risultati della valutazione di impatto ambientale del termovalorizzatore commissionata al Politecnico che verrà consegnata nei prossimi giorni alla Trm (Trattamento rifiuti metropolitani). Ampiamente sufficiente il risultato ottenuto con «l´ecogestione delle imprese», accordi volontari fra province, imprese e Arpa per la certificazione Iso14001 e protocolli Elmas, che permettono un notevole risparmio energetico con la limitazione dell´uso di sostanze inquinanti. Un altro aspetto sul quale vigilare, ha ricordato ancora Coccolo, è la vulnerabilità del nostro territorio per la quale occorre un´attenzione particolare alla questione urbanistica. In tema di energia il Piano Energetico ambientale, oltre a misurare e prevedere il fabbisogno, deve anche contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, metano, protossido di azoto, idrofluorocarburi come richiesto dal protocollo di Kyoto.