Sui treni la raccolta in-differenziata. Bimbinibici in oltre 120 città italiane
10 May, 2004
Il giornale che avete in mano e che state leggendo è più leggero di altri, peserà sugli 80 grammi. Vi capita mai di lasciarlo in treno? D’ora in poi credo che non lo farete più. Abbiamo infatti scoperto in una inchiesta di www.ecodallecitta.it che né Trenitalia né Grandi Stazioni né altre figlie delle Ferrovie dello Stato fanno la raccolta differenziata della carta. Gli addetti alla pulizia dei treni non sono operatori ecologici ma operatori anti-ecologici: salgono sui treni, raccolgono giornali lattine bottiglie di plastica bucce di arancio e buttano tutto nello stesso sacco, aggiungendovi lo svuotamento dei portacenere. Così prevede il loro contratto. Chi gestisce le Ferrovie non ha mai preteso di più, anche perché si tratterebbe di una mansione leggermente superiore, che avrebbe un costo. Se la trattativa fosse pubblica, non credo che i sindacati chiederebbero chissà quanto, per il semplice banale e civile gesto di mettere i giornali in un sacco diverso, da immagazzinare per chi porta i giornali vecchi al macero invece che in discarica o all’inceneritore. Ogni anno ci sono almeno 500 milioni di passaggi in treno. Abbiamo ipotizzato che ogni 20 passaggi un giornale venga lasciato nelle carrozze. Sono 25 milioni di giornali all’anno. Da qualche giorno, quando vedo gli spot sull’Alta Velocità ferroviaria che protegge la natura, penso alla vera e propria montagna di carta sprecata da Trenitalia. Forse ci sono anche gli estremi per una azione amministrativa. Ma potrebbe darsi che a finire sanzionati saremmo noi che lasciamo i giornali in treno… * * * Bimbi in bici? Certo, ma chi si fida a lasciarli pedalare in città? Oggi in oltre 120 città italiane si svolge la giornata “Bimbinbici” organizzata dalla Fiab (Federazione Italiana Amici della bicicletta). Non ha un vero e proprio ufficio stampe, e anche se è il quinto anno consecutivo e le adesioni sono crescenti, non credo sentirete molto parlare di Bimbinbici. Il tema è però suggestivo e incontra “qualcosa di nuovo, anzi di antico” che emerge nelle tendenze urbane. Le città dominate dal cemento e soprattutto dall’automobile confinano ed emarginano i bambini, e più in generale i pedoni e le biciclette. Il bimbo in bici sembra addirittura doppiamente un soggetto debole. Proprio questa è la situazione che i promotori delle pedalate odierne di bimbi e genitori vogliono superare, non solo rivendicando percorsi protetti, ma praticando piccole “masse critiche”, gruppetti che si proteggono da soli. Sul tema più generale dell’ andare a scuola a piedi o in bici (la capitale morale è forse Reggio Emilia) da segnalare l’adesione, anche se per ora poco più che simbolica, del Comune di Milano alla giornata “Andiamo a scuola a piedi”, promossa da Legambiente per venerdì 14 maggio nel capoluogo lombardo. Ci si trova in uno o più punti, fermate di mezzi pubblici vicino alla scuola di destinazione, e si va in gruppo accompagnati da maestri o genitori. * * * Niente prediche lamentose sull’assenza dell’ambiente nella campagna elettorale. Guardiamo a quel che c’è, tenendo conto che sia il Parlamento Europeo che le Province sono enti in grado di determinare gran parte del contesto ambientale in cui vivremo. Alzo gli occhi e vedo un manifesto di Alleanza Nazionale che dice “ La destra fa l’Alta Velocità, la sinistra fa l’ingorgo in città”. Che ne pensate? Immagino che non lo appenderanno nei paesi che contestano le nuove linee di Alta Velocità , né nelle città (Milano, Bologna) governate dalla destra e “ingorgate” non certo meno delle altre. Facce di bronzo!! Tra l’altro, l’Alta Velocità è utile solo in casi limitati, e tra i suoi autori non c’è mai solo la destra. E la sinistra che fa contro gli ingorghi e lo smog in città?. Alla vigilia della campagna elettorale la giunta di Venezia ha sospeso la deliberata introduzione di una tariffa di accesso per le auto dei non residenti. (Eppure erano esonerate anche le auto di pendolari). La furia dei commercianti ha trascinato una parte di opinione cittadina e indotto alla retromarcia. Non ci sono elezioni comunali a Venezia ma sia il Sindaco Costa che il prosindaco Bettin sono candidati alle europee. Se tutte le elezioni inducono a queste retromarce in quale stagione i governi locali di centro sinistra prenderanno le decisioni necessarie (anche se inzialmente impopolari)? Tra luglio e settembre??