L´estetica del porfido e il profumo di Brioche
17 May, 2004
PAOLO GRISERI Nella Torino della crisi Fiat, la campagna elettorale potrebbe essere caratterizzata dalla querelle infinita sul parcheggio di piazza San Carlo. Non è chiarissimo quale sia la motivazione di fondo che spinge i comitati degli oppositori a intraprendere la loro battaglia ideale. Questioni estetiche? Basta guardare la piazza oggi: la rassegna dei fuoristrada rostrati delle madame che vanno in boutique non è un bel vedere. Del resto chi ha disegnato il salotto di Torino non aveva previsto il parcheggio del Mitsubishi a fianco del tavolino con la teiera e i pasticcini. La motivazione estetica dunque naufraga presto. Ma i comitati insistono con altri argomenti. Il principale sarebbe quello di evitare, con un nuovo parcheggio, di attirare auto verso il centro. Una critica di fondo che varrebbe per tutti i parcheggi centrali, compresi quelli delle strisce blu. Si potrebbero abolire, vietando transito e sosta in centro: una prospettiva interessante quando i mezzi pubblici, a partire da due o tre linee di metropolitana, consentiranno di arrivarci. Nel frattempo che cosa si fa? Una critica opposta a questa, che contribuisce comunque a ingrossare le fila gli oppositori, dice che non vale la pena di costruire un parcheggio sotto la piazza per trovare posto a 270 auto. Insomma, il parcheggio sotterraneo dovrebbe essere più grande. Infine, argomento principe, ultima àncora cui aggrapparsi, è la nota questione detta «delle griglie». Le griglie di aerazione del parcheggio deturperanno la piazza? Il problema dell´aerazione è stato risolto nella galleria di 54 chilometri che passa sotto la Manica, sarebbe buffo che non si trovasse una soluzione per i sotterranei del «Caval d´brons». Una soluzione certo migliore dei periscopi che deturpano piazza Emanuele Filiberto, realizzata ai tempi dell´assessore Corsico, come se un sottomarino avesse concluso irrimediabilmente la navigazione alle spalle di Porta Palazzo. Ad animare la contestazione sono soprattutto gli abitanti della zona centrale. Professionisti, docenti universitari, intellettuali che non hanno il problema di raggiungere il centro ogni mattina dalla periferia, per la semplice ragione che ci abitano. Persone che guardano dalla finestra l´affannarsi caotico dei periferici alle prese con il problema del parcheggio e nutrono nei confronti dei malcapitati lo stesso sentimento di appassionata partecipazione che spinse Maria Antonietta a suggerire al popolo di sostituire i croissant alle baguettes. Non riuscite a parcheggiare? Prendete il taxi. Si dice che la contestazione rischia di provocare una verifica di giunta. Suggeriremmo sommessamente al sindaco e ai suoi assessori di dedicare le energie ad argomenti di maggiore spessore. Che non mancano certo in città. E di non farsi rosolare sulle griglie dal partito delle brioches.